Cresce la collaborazione tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese e i Focolari
Una più stretta collaborazione tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese e il Movimento
dei Focolari sul piano della spiritualità, nei campi della formazione all’ecumenismo
e al dialogo interreligioso, nell’impegno a vincere la violenza e in ambito economico.
Sono questi alcuni dei frutti di un fitto programma di incontri, in un clima di grande
accoglienza e attesa, della neo presidente del movimento dei Focolari Maria Voce.
Prima tappa, l’8 marzo, all’Istituto ecumenico di Bossey e proseguito a Ginevra, dove
ha incontrato anche i responsabili di vari organismi che raggruppano le Chiese riformate
e luterane a livello mondiale e delle Chiese cristiane a livello europeo. Il nuovo
passo in avanti nella collaborazione tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese e i Focolari
avviene sulla scia del cammino percorso insieme a Chiara Lubich, segnato dalle sue
visite a Ginevra, la prima poco dopo il Concilio e l’ultima nel 2002 che – come ha
detto il pastore Kobia, accogliendo Maria Voce - “aveva lasciato un segno in tutto
lo staff del Consiglio”. Un cammino che aveva aperto una collaborazione su vari fronti,
primo fra tutti quello della spiritualità. Nel dialogo con i rappresentanti dei vari
dipartimenti è stata messa in rilievo la dimensione mondiale del Consiglio ginevrino
che è il maggiore organismo ecumenico: vi aderiscono 349 Chiese di 140 Paesi. Nato
nel dopoguerra, ha come suo primo obiettivo quello di contribuire alla ricomposizione
della cristianità. Dopo un fitto scambio, Maria Voce ha espresso grande apprezzamento
per il forte impegno in questa direzione, non solo nei campi della teologia e dell’evangelizzazione,
ma anche della testimonianza attraverso i molti interventi sui fronti delle povertà
e dei conflitti, del problema ecologico, delle nuove sfide poste dal dialogo tra religioni
e culture. Di fronte a queste urgenze, ancor più forte si fa la domanda di spiritualità,
che comincia ad affiorare anche dal mondo del business e della politica, come ha affermato
il pastore Kobia. Ed ha definito la spiritualità dell’unità dei Focolari come “dono
di Dio”, proprio perché attraverso l’amore scambievole “rende presente Cristo stesso
che ci riconcilia a crea una nuova comunità col suo amore”. Ed è di questa presenza,
che ha parlato Maria Voce alla meditazione durante il servizio ecumenico. “Dove Lui
è presente – ha detto - vi è luce, vitalità, impegno. E’ Cristo fra noi che porta
l’unità, perché è Lui stesso che ci fa “uno”, uno” in Lui”. (A cura di Carla Cotignoli)