Una nuova cattedrale in Kosovo fa sperare in "un nuovo inizio" per l'armonia religiosa
in una regione dilaniata dai conflitti. In un'intervista rilasciata all'associazione
caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), il vescovo Dode Gjergji,
la cui diocesi abbraccia Prizren e tutto il Kosovo, ha affermato che la cattedrale
in costruzione nella capitale Pristina rappresenta "un contributo pratico alla riconciliazione"
tra cattolici, ortodossi e musulmani. Ci sarà anche un centro pastorale e culturale
di 6.200 metri quadri nella parte della cripta e un complesso multifunzionale vicino,
che verrà usato da tutti i gruppi religiosi. Il vescovo Gjergji ha ringraziato ACS
per il sostegno che ha fornito per la costruzione della cattedrale. Riconoscendo l'importanza
del progetto come passo avanti per la riconciliazione religiosa e culturale, l'associazione
ha infatti donato 400mila euro. Il vescovo non considera contraddittorio costruire
una chiesa nella capitale di un Paese per il 95% musulmano, in cui i cattolici sono
appena 65.000. "Per molti è un simbolo di un nuovo inizio e di una nuova speranza,
sia per i cristiani che per i musulmani", ha commentato all'agenzia Zenit. Il progetto
ha ottenuto il sostegno di membri influenti di tutte le confessioni religiose fin
da quando è stato proposto. Lo stesso primo presidente del Kosovo, Ibrahim Rugova,
musulmano, ha usato la propria influenza personale per assicurare ai cattolici di
poter costruire una chiesa nel centro di Pristina. La prima fase della costruzione,
che comprende le fondamenta e la cripta, è già stata completata, e i lavori stanno
procedendo anche nel resto dell'edificio. (V.V.)