2009-03-09 13:13:06

La visita di Benedetto XVI nel Monastero di Santa Francesca Romana a Tor de' Specchi


Dopo la visita al Campidoglio il Papa si è recato nel vicino Monastero delle Oblate di Santa Francesca Romana a Tor de’ Specchi. Nella Cappella del Coro si è svolto un breve momento di adorazione del Santissimo Sacramento e di venerazione del corpo di Santa Francesca Romana, di cui oggi ricorre la memoria liturgica. Quindi Benedetto XVI ha tenuto il suo discorso preceduto dal saluto di Madre Maria Camilla Rea, presidente del Monastero. Ce ne parla Sergio Centofanti.RealAudioMP3
Benedetto XVI rende omaggio alla “più romana delle Sante” mentre ancora è in corso il quarto centenario della sua canonizzazione. Parla della “totale dedizione a Dio e al prossimo” di Santa Francesca Romana, sposa, madre di tre figli e poi fondatrice delle Oblate di Tor de’ Specchi: tra il 1300 e il 1400 ha fatto scaturire un’originale esperienza in cui il silenzio e la preghiera sono strettamente uniti all’operosità:
 
“Contemplazione e azione, preghiera e servizio di carità, ideale monastico e impegno sociale: tutto questo ha trovato qui un ‘laboratorio’ ricco di frutti, in stretto legame con i monaci Olivetani di Santa Maria Nova. Il vero motore però di quanto qui si è compiuto nel corso del tempo è stato il cuore di Francesca, nel quale lo Spirito Santo riversò i suoi doni spirituali e al tempo stesso suscitò tante iniziative di bene”.
 
Il Monastero di Santa Francesca Romana – ha sottolineato il Papa – è caratterizzato da “un singolare equilibrio tra vita religiosa e vita laicale, tra vita nel mondo e fuori dal mondo” e “si trova nel cuore della città” quasi un “simbolo della necessità di riportare al centro della convivenza civile la dimensione spirituale, per dare senso pieno alle molteplici attività dell’essere umano”:
 
“Proprio in questa prospettiva, la vostra comunità, insieme con tutte le altre comunità di vita contemplativa, è chiamata ad essere una sorta di ‘polmone’ spirituale della società, perché a tutto il fare, a tutto l’attivismo di una città non venga a mancare il ‘respiro’ spirituale, il riferimento a Dio e al suo disegno di salvezza. È questo il servizio che rendono in particolare i monasteri, luoghi di silenzio e di meditazione della Parola divina, luoghi dove ci si preoccupa di tenere sempre la terra aperta verso il cielo”.
 
“Il vero edificio che Dio ama costruire è la vita dei santi” – ha proseguito il Papa – e “anche ai nostri giorni, Roma ha bisogno di donne … tutte di Dio e tutte del prossimo”:
 
“Donne capaci di raccoglimento e di servizio generoso e discreto; donne che sanno obbedire ai Pastori, ma anche sostenerli e stimolarli con i loro suggerimenti, maturati nel colloquio con Cristo e nell’esperienza diretta sul campo della carità, dell’assistenza ai malati, agli emarginati, ai minori in difficoltà. E’ il dono di una maternità che fa tutt’uno con l’oblazione religiosa, sul modello di Maria Santissima … Il cuore di Maria è il chiostro dove la Parola continua a parlare nel silenzio, e al tempo stesso è la fornace di una carità che spinge a gesti coraggiosi, come pure a una condivisione perseverante e nascosta”.







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