La crisi economica mondiale al centro del Simposio in Vaticano di Celam e Misereor
Si è concluso presso la Casa Santa Marta, in Vaticano, il Simposio che ha visto riuniti
10 vescovi del Celam, il Consiglio Episcopale Latinoamericano e dei Carabi, e 10 esperti
dell’opera caritativa tedesca Misereor, fondata nel 1958 dall’allora arcivescovo di
Colonia, il cardinale Josef Frings, per sostenere i poveri dei cinque continenti.
L’incontro ha avuto lo scopo di affrontare tutti i temi legati alla crisi economica
mondiale, sullo sfondo dei cambiamenti climatici. Sui contenuti del Simposio, il padre
Eberhard von Gemmingen ha intervistato uno dei presuli latinoamericani presenti,
il vescovo guatemalteco mons. Alvaro Leonel Ramazzini:
R.
– Abbiamo avuto la partecipazione di esperti che hanno fatto degli studi sul cambiamento
del clima, il riscaldamento globale, l’uso delle risorse, e hanno aiutato anche noi
vescovi a capire che il problema deve essere compreso non soltanto dal punto di vista
realistico delle comunità in cui noi viviamo, ma che deve essere impostato su un profilo
strettamente scientifico. Abbiamo visto che la situazione è molto grave per tutto
il Pianeta e che si devono prendere delle decisioni se non vogliamo che questa situazione
del riscaldamento globale, della scarsità dell’acqua, dell’uso delle risorse, della
povertà, si faccia più grave di quello che è adesso. D. – Si
parla ora della crisi di molte banche nel mondo: questo ha influenzato le vostre discussioni? R.
- Abbiamo parlato anche di questo, che è il risultato dell’avidità e di questo senso
disordinato di voler “avere” senza limiti. Abbiamo constatato che anche un sistema
che si credeva fosse inamovibile è crollato e questo ci aiuta a capire come l’ansia
di accumulare soldi porti a questi risultati. D. – Dal Simposio
avete avuto suggerimenti sulla ricerca di un nuovo sistema economico mondiale? R.
– Si è parlato molto di riuscire ad avere un nuovo ordine economico mondiale, di avere
un organismo che possa portare avanti quest’ordine e verificare che questo ordine
abbia dei principi che rispettino la dignità delle persone. Si è parlato di avere
un contratto globale al fine di far capire che i beni del mondo sono per tutti, non
solo per alcuni, e che c’è bisogno di un regolamento che venga a stabilire dei rapporti
fondati sulla giustizia e sulla condivisione dei beni. (Montaggio a cura di
Maria Brigini)