2009-03-07 15:47:24

I vescovi del Paraguay: rischio di anarchia nel Paese


“Accogliendo l’invito di Benedetto XVI che ci incoraggia a fare della volontà di Dio il nostro cammino”, occorre vivere “questo tempo di Quaresima come tempo di conversione” per “trovare nella “Parola di Dio” la forza necessaria per affrontare “la stanchezza e la mancanza di speranza”. E’ quanto scrivono i vescovi del Paraguay al termine, ieri, della loro 184.ma Assemblea Plenaria. “La Quaresima - si legge nel documento - è un’opportunità per guardare alle sfide nazionali nell’ottica di una spiritualità, frutto della nostra conversione” che ci aiuti ad esprimerci “nell’impegno dell’amore verso gli altri”. I presuli riflettono sulle molteplici cause che “generano disorientamento nella popolazione: le resistenze al rinnovamento, il rapporto precario tra gli attori politici e sociali e la crisi economica”. “Crisi – aggiungono i vescovi - che limita ulteriormente la già scarsa disponibilità di risorse” per far fronte alle situazioni più gravi, “in particolare, i 600 mila bambini malnutriti”, così come le persone senza lavoro e servizi sanitari di basi. Si tratta di una situazione - spiegano i vescovi - che “si ripercuote anche sul sostentamento dell’azione pastorale”. Stando così le cose, il Paese ha bisogno di “una chiara direzione nazionale”, poiché altrimenti “le aspettative scelte dal popolo possono portare”, se incompiute, “all’anarchia con serie conseguenze politiche e sociali”. Prima di trattare le principali sfide pastorali, i presuli paraguaini ritengono, comunque, che sia importante sottolineare alcune sfide urgenti come, per esempio, la ricerca di una maggiore sovranità energetica. Altre sfide riguardano la ricerca di un modello di sviluppo sostenibile, la lotta contro il disboscamento (in particolare della regione del Chaco), una riforma agraria integrale e partecipativa, la riforma del potere giudiziario e la lotta contro ogni tipo di corruzione. I presuli ribadiscono anche che si deve essere chiari e decisi contro ogni pretesa di legalizzare la marijuana e mettere in atto politiche socio-economiche in favore dei più deboli e non protetti. Si deve superare l’assistenzialismo e il clientelismo, gettando quindi le basi per un’economia solidale. Nell’ambito delle sfide ecclesiali, i vescovi del Paraguay ricordano ancora una volta quanto sia urgente “una maggiore coerenza nella vita e nella comunione” dei cristiani. Perciò ritengono che “la Missione continentale sia una grande sfida lanciata alla coscienza di ciascuno nella prospettiva della conversione personale nonché ai compiti, pastorali ed ecclesiali, che realizzino una Chiesa autenticamente missionaria”. La Quaresima, osservano, “non si può limitare solo ad atti esterni”: deve portare ciascuno “a volgere il proprio sguardo verso Dio, ricco di misericordia e perdono, ascoltando la sua Parola”. Se autentici “discepoli e missionari di Gesù”, dobbiamo essere capaci “come frutto della nostra conversione personale e sociale a sostenere e fomentare il bene comune, la dignità della persona, la salvaguardia del patriottismo e della democrazia”. Lo Stato ha degli obblighi precisi - spiegano i vescovi - e si appellano alle autorità affinché offra “una conduzione certa per superare l’ignoranza, la povertà e la corruzione”. Compiti nei quali, precisano, si dovrebbero sentire coinvolti fattivamente tutti i protagonisti sociali e politici della nazione. I presuli, invocando la protezione di Nostra Signora Immacolata di Caucupé e di San Roque González de Santa Cruz, si congedano auspicando che quest’anno, dedicato alla comunione, aiuti tutti a crescere come testimoni di santità e dunque, in quanto discepolo-missionario, ciascuno in Cristo sia coerente nella sua vita. “Siamo in marcia verso cambiamenti sociali in favore del nostro popolo e ci siamo impegnati anche nella conversione pastorale per fare della nostra un Chiesa sempre più missionaria”. (A cura di Luis Badilla)







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