Premio Carlo Magno ad Andrea Riccardi: l'Europa non viva per se stessa ma per gli
altri
“Per il suo impegno civile in favore di un’Europa più umana e solidale": questa è
la motivazione del premio internazionale Carlo Magno 2009 assegnato ieri ad Andrea
Riccardi. Il fondatore della Comunità di Sant’Egidio riceverà il prestigioso riconoscimento
tedesco il prossimo 21 maggio. Ma cosa significa ricevere questo premio per la comunità
di Sant’Egidio? Sentiamo Andrea Riccardi al microfono di Annarita Mariani:
R. - Sant’Egidio
è un fatto europeo. Come piccola e sconfinata comunità, amica dei poveri, Sant’Egidio
vuole dire all’Europa che non può vivere per se stessa ma deve vivere per gli altri.
D.
– Tra le motivazioni che hanno portato al conferimento del premio, si legge: “Onorare
un esempio”. Una grande responsabilità?
R. – Non
solo per me ma per tutta la Comunità perché questo premio non è per me ma per la Comunità.
La responsabilità che noi sentiamo è di essere uomini e donne che vivono per il Vangelo;
europei che non si dimenticano, non solo delle loro radici, ma che il cristianesimo
ed il vivere per gli altri è scritto nel loro futuro.
D.
– Dialogo oltre le diversità ed oltre le confessioni, obiettivo da sempre. Quali sono
le prossime sfide?
R. – Guardo già a Cracovia ed
a Auschwitz, all’incontro di dialogo nello spirito di Assisi, alla crescita del servizio
all’Aids in Africa ed in altre parti del mondo; alla lotta per la pace e per la vita
della nostra comunità che spesso è ignorata: penso ai nostri amici in Mozambico che
aiutano i carcerati, a quelli in Camerun.
D. – Come,
l’Europa, può consolidare unita, un impegno nel sociale?
R.
– Non vivere per se stessi, chiusi nei recinti nazionali ma di scoprire la dignità
di essere europei, diversi ma non divisi.