2009-03-06 14:45:04

Escalation di violenza nello Sri Lanka: appello del vescovo di Jaffna


Porre fine alle ostilità nello Sri Lanka senza ulteriore indugio: è il pressante appello lanciato ieri dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, alle forze governative di Colombo e ai ribelli tamil. Secondo l’organizzazione “Human Rights Watch” almeno 2 mila civili sarebbero stati uccisi nelle ultime settimane di un conflitto che dura ormai da 25 anni. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Stretti tra due fuochi: è la drammatica condizione in cui si trovano migliaia di persone nel nord dello Sri Lanka scenario, in queste settimane, di un sanguinoso conflitto tra l’esercito di Colombo e i ribelli indipendentisti delle Tigri Tamil. Un’escalation di violenza deplorata con forza dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che ha sottolineato come a pagare le conseguenze di questa guerra siano soprattutto i civili, e tra loro i bambini. Il governo dello Sri Lanka ha, tuttavia, respinto gli appelli a cessare il fuoco sostenendo che l’operazione militare in corso è mirata a sconfiggere le Tigri Tamil e a porre fine al conflitto che insanguina il Paese asiatico dal 1983. L’esecutivo di Colombo ha inoltre annunciato l’apertura di due corridoi umanitari per permettere l’evacuazione di migliaia di civili dall’area del conflitto, ma non sembra che tale annuncio possa cambiare la situazione sul terreno. Per una testimonianza su quanto sta accadendo nello Sri Lanka, Emer McCarthy, del nostro programma inglese, ha intervistato il vescovo di Jaffna, mons. Thomas Savundaranayagam:

 
R. – The moment, the situation is very acute, because civilians are still trapped …
Il momento, la situazione sono molto gravi, perché i civili sono intrappolati in una piccola area nel distretto di Mullaitivu; non possono uscirne perché le Tigri Tamil non danno loro il permesso di andarsene.

 
D. – E tutto questo nonostante l’appello lanciato dal governo per l’apertura di un corridoio sicuro per lasciare la zona?

 
R. – That not been realized, they are only saying it. …
Non se ne è fatto nulla, lo hanno soltanto detto. Il governo non ha fatto assolutamente niente.

 
D. – E cosa ne è di quelli che sono riusciti a scappare prima di quest’ultima fase della guerra civile? Cosa sta facendo la Chiesa per aiutare questi sfollati?

 
R. – No, Church and others cannot do that! It is entirely being managed by the ..
No, la Chiesa e gli altri non possono fare niente! Tutta la situazione è gestita direttamente dal governo. I sacerdoti non possono nemmeno entrare in quella zona, per vedere la gente; in questo momento, nessuno ha il permesso di entrare e andare a trovare questa gente. Il mio appello è che l’Ltte consenta alle persone che sono intrappolate in questa zona limitata nel distretto di Mullaitivu di andare dove vogliono, in posti sicuri. Al governo chiedo di consentire alla gente di tornare nelle proprie regioni di appartenenza, il più presto possibile! (Traduzione a cura di Gloria Fontana)







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