2009-03-05 15:15:45

Mons. Tomasi: disattesi i diritti dei rifugiati in Europa


I diritti dei rifugiati nei Paesi europei sovente disattesi: ne ha parlato mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU a Ginevra, nel suo intervento alla 44.ma riunione, nella città elvetica, del Comitato permanente dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Le difficoltà incontrate dai rifugiati per ottenere protezione e presentare domanda di asilo ed ottenere considerazione equa delle richieste inoltrate secondo standard e procedure internazionali. Ha puntato i riflettori – l’arcivescovo Tomasi – sulle differenze nei vari Paesi europei nei procedimenti di asilo, differenze che preoccupano la Santa Sede, che fa sue le stesse preoccupazioni dell’Alto Commissario dell’Onu, Antonio Guterres, nel sottolineare che “ogni Paese, naturalmente, ha diritto di definire la sua politica migratoria, ma le norme internazionali di protezione dei rifugiati devono essere rispettate”. Un appello – ha detto mons. Tomasi – che merita particolare attenzione data la tragica situazione che ha visto, durante il 2008, 1502 persone, tra le quali presumibilmente un numero significativo in fuga da persecuzione, che hanno incontrato la morte mentre tentavano di entrare in Europa. Da qui la richiesta del rappresentante della Santa Sede che le politiche nazionali e internazionali e i provvedimenti legali abbiano anzitutto “un solido fondamento nei diritti umani, il diritto alla vita in primo luogo”.

 
Questo grave problema non interessa solo l’Europa, ha aggiunto il rappresentante vaticano, notando che simili tendenze ad opporre “barriere fisiche così come burocratiche, legislative e politiche ai richiedenti asilo” si registrano in diversi regioni del mondo, sviluppate e in via di sviluppo. Attenzione particolare merita inoltre il fenomeno crescente di minori soli che richiedono asilo, “perché rivela la disperata situazione in cui versano alcune famiglie e perché troppo spesso è risolto con un ambiguo sistema di detenzione”.

 
Solidale la Santa Sede con l’impegno dell’Alto Commissariato perché l’asilo resti un’opzione effettiva in tutti i Paesi, nonostante l’attuale crisi economica e finanziaria. Allo stesso tempo l’arcivescovo Tomasi ha invitato tutti a riflettere sulle cause dell’emigrazione forzata perché ad una generosa risposta umanitaria sia abbinata una politica egualmente mirata.







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