L’Europarlamento manda in pensione la vecchia lampadina
Sarà di circa 25 – 50 euro il risparmio annuo per famiglia, senza contare i risvolti
positivi in termini energetici e circa 15 milioni di CO2 in meno: sono questi gli
effetti principali del provvedimento, approvato dalla Commissione ambiente dell'Europarlamento
lo scorso 23 febbraio, che toglierà dal mercato la vecchia lampadina ad incandescenza.
A sostituire una delle più note creazioni di Edison, brevettata nel 1880, saranno
le più moderne lampade compatte fluorescenti e le alogene di nuova generazione. Il
provvedimento si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative per fronteggiare
l'emergenza energetica e il surriscaldamento globale. Il passaggio dalla vecchia tecnologia
alla nuova è previsto gradualmente. A partire da settembre 2009 i produttori non potranno
più fornire ai punti vendita le lampadine ad incandescenza da 100 Watt e quelle smerigliate
di qualsiasi potenza. Nel 2010 sarà la volta delle lampade da 75W, seguite nel 2011
da quelle da 60W. Il 2012 segnerà il passo anche per quelle da 40, 25 e 15 Watt. Ad
essere interessati dal provvedimento saranno non solo le abitazioni private, ma anche
gli edifici pubblici, gli uffici e le strade. Sono previste alcune eccezioni: rimarranno
in uso, infatti, le lampadine da frigo, da freezer e da forno, quelle utilizzate in
neonatologia e nelle incubatrici degli allevamenti. Secondo il rapporto McKinsey,
presentato a Bruxelles lo scorso 26 gennaio, in cui vengono analizzate le misure,
le opportunità e i costi per mantenere l'aumento della temperatura media globale sotto
i 2 gradi centigradi, questa soluzione è la migliore per il risparmio energetico dopo
l'isolamento termico degli edifici. (A.L.)