La Chiesa messicana sulla necessità della pastorale castrense
In linea con gli orientamenti contenuti nella Costituzione apostolica di Giovanni
Paolo II "Spirituali Militum Curae", del 1986, l'Episcopato messicano continua i lavori
e la preparazione, "poiché ritenuto necessario e urgente", in vista della nomina da
parte della Sede Apostolica, quando sarà opportuno, di un vescovo castrense che a
tutt'oggi non esiste. L'attuale responsabile dell'Episcopato per la pastorale castrense,
il vescovo ausiliare di Texcoco, mons. Víctor René Rodríguez, capo della Commissione
per la solidarietà intraecclesiale, ha dichiarato alla stampa locale di aver riconosciuto
che manca molto per realizzare questo desiderio e che le conversazioni con le autorità
continuano in un clima di collaborazione. Il presule ha ribadito la necessità di istituzionalizzare
il dialogo tra la Chiesa e le Forze armate messicane ricordando, fra i problemi da
affrontare, la mobilità del personale castrense costretto, per la natura delle proprie
funzioni, a cambiamenti continui di sede. Ventiquattro anni fa, nel corso della XXXIV
Assemblea plenaria dell'episcopato, i vescovi dettero l'incarico della "cura pastorale
del personale delle Forze armate e delle loro famiglie", a mons. Hilario Chávez Joya,
oggi vescovo emerito di Nuevo Casas Grandes (Chihuahua). Tre anni dopo l’arcivescovo
di Città del Messico, lo scomparso cardinale Ernesto Corripio Ahumada, assegnò per
la cura pastorale castrense la Chiesa di “Cristo Rey de la Paz”, nelle vicinanze del
Ministero della difesa e di una base militare (“Campo Militar Número Uno”). Oggi esistono
però altre tre chiese nel Paese dove si coordina e realizza la pastorale tra i militari
e le loro famiglie: in Tlalnepantla, stato del México; La Paz, in Baja California
e Cuernavaca (Morelos). Nel 2001 mons. Chávez Joya riuscì anche ad integrare in questa
pastorale numerosi sacerdoti che si sono gradualmente specializzati in questa evangelizzazione
diventando, poi, fondamentali per formare altri pastori che attualmente esercitano
il medesimo lavoro in numerose diocesi di tutto il Messico. Infine, dal 2003, si realizzano
anche giornate diocesane e nazionali dedicate allo studio del lavoro pastorale tra
le Forze armate; lavoro che richiede competenze e conoscenze specifiche. La Costituzione
apostolica "Spirituali Militum Curae" di Giovanni Paolo II, firmata il 24 aprile 1986,
stabilisce che “all’Ordinariato militare è preposto, come proprio, un Ordinariato
normalmente insignito della dignità episcopale, il quale gode di tutti i diritti ed
è tenuto agli obblighi dei vescovi diocesani, a meno che non sia diverso dalla natura
delle cose o dagli statuti particolari”. Infine, pensando al fatto che normalmente
l’Ordinariato castrense è sempre frutto di una specifica Convenzione con gli stati,
come accade in quasi tutti i Paesi dell’America Latina, la Costituzione aggiunge che
occorre precisare in queste convenzioni, tra l’altro, “in quale luogo saranno collocate
la chiesa dell’Ordinariato castrense e la sua Curia e “se ci debbano essere uno o
più vicari generali e quali altri officiali di curia debbano essere nominati”. (A.D.)