Australia: i leader religiosi chiedono al governo più attenzione ai cambiamenti climatici
Oltre 60 leader religiosi, fra i quali il presidente della federazione delle Conferenze
Episcopali dell’Oceania, mons. Peter Ingham, hanno scritto una lettera al primo Ministro
australiano Kevin Rudd esprimendo profonda preoccupazione per le “politiche inadeguate
del governo di fronte alla questione dei cambiamenti climatici”. Il testo è stato
presentato e diffuso da leader cristiani, musulmani, ebrei buddisti e indù. Hanno
aderito tutte le Chiese cristiane e fra i firmatari del testo – rende noto l’agenzia
Fides - vi sono alcuni organismi ecumenici e interreligiosi esistenti in Australia.
I leader religiosi criticano il governo per aver indicato un obiettivo molto basso
di riduzione delle missioni di gas nocivi per l’atmosfera: ridurre le emissioni di
una quota fra il 5 e il 15% entro il 2020, “rappresenta un fallimento nel proteggere
vite umane e la natura”. La lettera sottolinea come i Paesi industrializzati debbano
assumersi maggiori responsabilità. Ma “non sono soltanto le organizzazioni ecologiste
a preoccuparsi di tali problemi”. “Le comunità religiose in Australia – si legge nel
documento - stanno istruendo i propri fedeli sulla questione dei cambiamenti climatici
e sui doveri di ciascuno”, cercando di agire secondo stili di vita improntati alla
responsabilità sociale e alla sobrietà. Nel testo si ricorda infine che “le emissioni
pro-capite di gas serra in Australia sono fra le più alte al mondo” e che il governo
dovrebbe considerare l’impegno in questo campo come “una vera responsabilità morale”.
(A.L.)