Presentati a Gerusalemme i manoscritti ebraici della Biblioteca Vaticana
Il volume Hebrew manuscripts in the Vatican Library Catalogue (a cura di Benjamin
Richler, Malachi Beit-Arié e Nurit Pasternak, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica
Vaticana, 2008) è stato presentato lunedì a Gerusalemme presso la National Library
of Israel. Nel discorso di presentazione, il cardinale Raffaele Farina, archivista
e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ha sottolineato che il catalogo dei manoscritti
ebraici "riveste una particolare importanza per il contenuto scientifico, ma anche
per le circostanze in cui esso è stato realizzato". Il catalogo - osserva il porporato
- "consente di conoscere e far apprezzare un patrimonio di circa 800 segnature distribuite
in 11 fondi manoscritti della Biblioteca, alcuni dei quali costituiscono i soli o
i più antichi testimoni conservati del loro genere". "Rispondendo alla richiesta della
direttrice della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Gerusalemme, la professoressa
Sarah Japhet, con una lettera d'intenti da me firmata il 31 gennaio dell'anno 2000,
abbiamo formalizzato l'accordo; è iniziato così il lavoro di ricerca e compilazione
che si è concluso con la pubblicazione del volume". La collaborazione tra la Santa
Sede e Israele nel campo culturale - spiega il porporato le cui parole sono state
riprese dall’Osservatore Romano - "rappresenta un contributo concreto alla costruzione
di un mondo migliore, andando incontro al desiderio di sapere e di bellezza insito
in ogni uomo, alla sua profonda aspirazione al vero e al bene". (A.L.)