Appello dell’Unicef per il rilascio di tutti i bambini-soldato in Congo
Un appello a rilasciare tutti i bambini ancora arruolati nelle Forze armate e nelle
unità di Polizia nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc). A lanciarlo è Hilde
Johnson, vicedirettore dell’Unicef, al ritorno da una missione nell'est del Paese
africano, teatro di annosi conflitti che hanno causato enormi sofferenze e gravi violazioni
dei diritti dei bambini. L’unicef chiede “un’agenda chiara per la smobilitazione volontaria
di tutti i bambini”. Si calcola infatti che nel Paese africano ci siano ancora 3.500
bambini soldato, dopo che oltre 30 mila sono stati già ‘liberati’ dal 2004 e reintegrati
con l'assistenza dell’Unicef. La Johnson, co-presidente del Comitato ONU contro la
violenza sessuale e lo stupro nei conflitti, si è incontrata nel Paese africano con
alti funzionari governativi, membri della comunità dei donatori e partner per discutere
i recenti sviluppi. "Le testimonianze dei sopravvissuti alla violenza sessuale mostrano
l'urgenza” di intervenire, ha dichiarato la Johnson, sollecitando “un'azione concertata”
“per porre fine a queste atrocità”. “Il governo – ha aggiunto - deve porre fine alla
cultura dell’impunità ed accelerare i procedimenti legali contro tutti i responsabili.
Il vicedirettore Unicef ha espresso preoccupazione anche per la situazione generale
dell’infanzia in tutto il Paese. Hilde Johnson ha sottolineato anche la sfida dall'impatto
negativo del calo dei prezzi in Congo causato dalla crisi economica mondiale. Il programma
dell’Unicef nella Repubblica democratica del Congo è uno dei più ampi del mondo. (R.G.)