Unione internazionale dell’informazione: il "digital divide" si sta riducendo
Passi avanti in tutto il mondo nelle cosidette ICT, Tecnologie dell’Informazione e
della Comunicazione. Divario digitale in calo tra Paesi ricchi, emergenti, poveri
e poverissimi. Progressi in ogni Stato negli ultimi 5 anni, ad eccezione della Birmania.
Se in cima alla classifica generale è la Svezia, al secondo posto è la Corea del Nord,
seguita da Danimarca, Olanda, Islanda, Norvegia, Lussemburgo, Svizzera, Finlandia
e Regno Unito al 10° posto. L’Italia migliora ma resta al 22° posto, seguita però
dalla Francia. Mentre gli Stati Uniti scendono dall’11° al 17° posto. E ancora il
tecnologico Giappone è al 12° posto davanti alla Germania. Tra le regioni più dinamiche
il Rapporto segnala l’Europa dell’Est, ma anche gli Emirati Arabi, il Vietnam e la
Cina che sale dal 90° al 73° posto. Ultimo nella lista di 154 Paesi è il Niger. In
grande espansione la telefonia mobile, oltre 4 miliardi - a fine 2008 - gli abbonamenti
ai cellulari, tre volte superiori a quelli della telefonia fissa. Da rilevare che
due terzi delle nuove linee sono state attivate nei Paesi in via di sviluppo, con
la crescita più elevata in Africa, dove oggi un quarto della popolazione possiede
un telefonino. Si estende pure la rete di Internet, 23 persone su 100 navigano in
tutto il pianeta, ma le aree più arretrate segnano il passo; nei Paesi africani la
penetrazione più bassa del 5%. Infine una nota sui costi: navigare su Internet, chattare,
telefonare, messaggiare costa di meno a Singapore e negli Stati Uniti, nel Lussemburgo,
in Danimarca e a Hong Kong. (A cura di Roberta Gisotti)