2009-03-02 15:20:34

Sri Lanka: deciso il rinvio della discussione della legge anti-conversioni


Di fronte alla forte opposizione dei cristiani in Sri Lanka, il Parlamento di Colombo ha deciso di rinviare il dibattito in aula della controversa legge anti-conversione presentata da un partito di monaci buddisti. La commissione parlamentare incaricata di esaminare il testo, ha riconosciuto che la sua promulgazione potrebbe avere gravi conseguenze per la pace religiosa nel Paese rilevando profili di incostituzionalità in alcuni punti del provvedimento. “Dobbiamo a tutti i costi evitare un conflitto tra cristiani e buddisti”, ha dichiarato giovedì all’Ucan, citata dall’agenzia Eglises d’Asie, uno dei membri della commissione, il deputato cattolico Joseph Michael Perera. Da parte sua, il Ministro per gli Affari Religiosi Pandu Bandaranayake, ha confermato che i cristiani avevano chiesto chiarimenti sui punti più controversi della legge e proposto alcuni emendamenti il cui esame è stato affidato a una commissione consultiva dipendete dal Ministero. Una scelta contestata dal monaco buddista Athureliya Rathana Thero capofila del partito estremista buddista “Jathika Hela Urumaya” (JHU, Pura eredità nazionale cingalese), all’origine del progetto presentato più volte dal 2004 e regolarmente bocciato dai tribunali, perché in contrasto con la libertà religiosa sancita dalla Costituzione. I timori maggiori dei cristiani riguardano le attività caritative e umanitarie, perché potrebbero essere interpretate come proselitismo. In questo senso si è espresso, tra gli altri, mons. Norbert Andradi, segretario generale della Conferenza episcopale srilankese, che insieme all’episcopato e ai leader di altre confessioni cristiane, ha denunciato il carattere potenzialmente liberticida della legge. (L.Z.)







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