2009-03-02 15:27:59

Rapporto della Fao sullo stato mondiale della pesca e dell’acquacultura


La Fao ha presentato oggi il suo nuovo rapporto su “Lo stato mondiale della pesca e dell’acquacultura” (Sofia), in concomitanta con l’avvio dei lavori del Comitato internazionale per la Pesca (Cofi), che vede riuniti a Roma rappresentanti di oltre 80 Paesi. L'industria ittica e le autorità nazionali per la pesca – dichiara l’agenzia dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura - devono fare di più per capire e prepararsi ad affrontare l'impatto che il cambiamento climatico avrà sulla pesca mondiale. Le pratiche di pesca responsabile, già individuate - devono essere realizzate in misura più vasta, di quanto non lo siano oggi, sollecita Kevern Cochrane, uno degli autori del rapporto Sofia. "Il messaggio per gli addetti e per le autorità del settore ittico è chiaro: - aggiunge Cochrane - attenetevi alle migliori pratiche, come quelle contenute nel Codice di condotta per una pesca responsabile della Fao, ed avrete già fatto un passo importante per mitigare gli effetti del cambiamento climatico". Cambiamento climatico che sta già modificando la distribuzione sia delle specie marine sia di quelle d'acqua dolce. Le specie che vivono in acque calde vengono spinte verso i poli e stanno mutando nelle dimensioni degli habitat e nella riproduttività. Il cambiamento climatico sta inoltre influenzando la stagionalità dei processi biologici, alterando i sistemi alimentari marini e d'acqua dolce, con conseguenze imprevedibili per la produzione di pesce. Per le comunità che dipendono prevalentemente dalla pesca, ogni riduzione della disponibilità locale di pesce od aumento dell'instabilità delle loro condizioni di vita porrà dei seri problemi. Sforzi urgenti sono dunque necessari - secondo gli esperti della Fao - per aiutare le comunità che dipendono dalla pesca e dall'acquacultura, specie le più vulnerabili, a rafforzare la loro resistenza all'impatto del cambiamento climatico. (R.G.)







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