2009-03-02 14:25:11

L’arcivescovo Ruppi sulle parole del Papa all’Angelus: rinnovare la fede negli angeli, guida sicura per la nostra vita


“Toglieremmo una parte notevole del Vangelo, se lasciassimo da parte” gli angeli “questi esseri inviati da Dio, i quali annunciano la sua presenza fra di noi e ne sono un segno”: Benedetto XVI ha sottolineato così, all’Angelus di ieri, l’importanza degli angeli nella nostra vita. Commentando il Vangelo di ieri, il Pontefice ha inoltre ricordato che quando Gesù viene tentato da satana nel deserto, appaiono gli angeli inviati da Dio per servirlo. “Invochiamoli spesso – è stata l’esortazione del Papa - perché ci sostengano nell’impegno di seguire Gesù fino a identificarci con Lui”. Sulle parole di Benedetto XVI, Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione dell’arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi:RealAudioMP3

R. – Sono contento che il Papa ieri abbia parlato dell’angelo – l’angelo tentatore, ma anche l’angelo inviato di Dio – perché si è perduta, negli ultimi tempi, proprio la fede negli Angeli custodi, negli Arcangeli … Gli angeli fanno parte anche del tessuto teologico, fanno parte della Rivelazione. Gli angeli, soprattutto per noi cristiani, sono angeli che ci guidano …

 
D. – Nel racconto della tentazione di satana al Signore, nel deserto, il Papa ha ricordato ieri che di fronte a questa figura oscura e tenebrosa appaiono gli angeli, figure luminose e misteriose; ancora una volta, il male e il bene e l’uomo che è libero di scegliere …

 
R. – Certamente, ha fatto bene a ricordare la lotta tra l’angelo cattivo e l’angelo buono. Anche parlando ai sacerdoti romani, l’altro giorno, ha detto che tutto quello che sta avvenendo nel mondo sul piano economico, sul piano finanziario, è opera del male! E il maligno, satana, è sempre pronto non solo per tentare gli uomini ma anche per deviare la storia di Dio. Invece, gli angeli buoni ci aiutano a camminare sulla via del bene.

 
D. – Ecco: oggi alcuni fenomeni, come il New Age, si sono appropriati, in qualche modo, degli angeli. Certo è indice di una sete di spiritualità che disconosce però la verità di queste creature di Dio …

 
R. – E’ una manifestazione di spiritualità, più che altro, di senso religioso, ma non hanno nessuna cultura degli angeli, non hanno nessuna teologia degli angeli! Dobbiamo chiarire che questa nuova religione – New Age – è soltanto una risposta al sentimento, non ha nessun fondamento né teologico né spirituale.

 
D. – Da bambini, le mamme insegnano – forse insegnavano – ai propri piccoli la preghiera dell’Angelo custode, poi crescendo spesso si perde questa preghiera, questa invocazione agli angeli. Vale la pena di riscoprirla …

 
R. – Mia mamma insegnava sempre a dire l’Angelo custode, e anche io nel Rosario che dico, aggiungo sempre al Padre Nostro "l’Angelo di Dio che sei il mio custode". Dobbiamo essere veramente consapevoli che ognuno di noi è affidato all’Angelo di Dio: non lo vediamo, ma noi siamo certi di essere guidati dall’angelo.

 
D. – Anche perché forse oggi c’è un restringimento del cuore, a volte, nel non aprirsi a creature come quelle degli angeli … Si direbbe, le cose visibili che prendono il sopravvento su quelle invisibili, sulle creature invisibili …

 
R. – C’è molto materialismo, non si ha la capacità di alzare gli occhi e vedere al di là delle nuvole o al di là del sole. Gli angeli fanno parte della fede e chi ha fede vede gli angeli, vede Dio! Quando noi celebriamo le esequie, concludiamo sempre con questa parola: “Gli angeli di Dio ti conducano in cielo”. E’ una speranza, ma è anche una certezza per noi. Gli angeli di Dio ci conducano al cielo!







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