Lutto a Nomadelfia: si è spento don Enzo Berté secondo successore di don Zeno
Lutto nella comunità di Nomadelfia. Si è spento alle 4 di questa mattina, all’età
di 94 anni, don Enzo Berté, secondo successore di don Zeno Saltini, fondatore della
nota - in tutto il mondo - cittadella della Fraternità. Don Enzo, al secolo Luigi,
aveva preso per volontà di don Zeno questo nome a ricordo di un giovane seminarista
ucciso dai nazifascisti. Lui stesso durante il periodo delle leggi razziali - ricorda
una nota della comunità - aveva prodotto carte d'identità false per gli ebrei, e tenuto
collegamenti con diversi sacerdoti impegnati nella Resistenza, in difesa dei perseguitati.
Dal 1985, ovvero da 24 anni, guidava la comunità di Nomadelfia nata nel 1948 a pochi
passi da Grosseto, abitata oggi da 50 famiglie, circa 340 persone. Nato a Ponte dell'Olio
vicino Piacenza, don Enzo era stato ordinato sacerdote 1937, e inviato come cappellano
nella parrocchia di Morfasso nella sua diocesi, dove nel 1942, don Zeno era stato
invitato a predicare. Un incontro che aveva segnato la sua vita, tanto seguirlo immediatamente
nella diocesi di Carpi, dove don Zeno aveva iniziato a S. Giacomo Roncole, nel modenese,
l’Opera Piccoli Apostoli, primo nome di Nomadelfia, poi trasferita dopo varie traversie
- dove è oggi - nel grossetano. Don Enzo è stato il primo sacerdote ad abbracciare
la causa e l’opera di don Zeno, cui ha dedicato 66 anni della sua vita. All'inizio
del 1985 don Enzo era stato eletto a sostituire don Ennio Tardini - succeduto nel
1981 a don Zeno - morto solo tre anni dopo in un incidente stradale. Sotto la guida
di don Enzo, Nomadelfia ha ottenuto nel 1994 l'approvazione da parte della Santa Sede
della sua nuova Costituzione ed ha avuto l’onore di accogliere Giovanni Paolo II nel
maggio 1989. “La fede di don Enzo - scrivono in una nota di commiato i Nomadelfi
– il suo legame con la Chiesa e con don Zeno sono stati la roccia sicura per i nomadelfi
in questi anni. E il punto di partenza per l'avvenire”. (R.G.)