2009-03-01 12:13:18

All'Angelus appello del Papa per i lavoratori colpiti dalla crisi: a loro e alle famiglie va data la priorità. Poi l'invito a rompere con il peccato e lottare contro le tentazioni


Il Papa all’Angelus lancia un appello in favore degli operai della Fiat di Pomigliano d’Arco, presenti in Piazza San Pietro, e di tutti i lavoratori colpiti dall’attuale crisi economica. Quindi, ricordando il Vangelo della prima Domenica di Quaresima - che ci presenta Gesù nel deserto tentato da satana e servito dagli angeli - ha esortato a rompere con il peccato e lottare contro le tentazioni invocando l’aiuto degli angeli. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

Il pensiero del Papa va ai lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, presenti in Piazza San Pietro per « manifestare la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa per il loro lavoro ». E ricorda anche altre situazioni "ugualmente difficili, come quelle che stanno affliggendo i territori del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna, di Prato in Toscana e di altri centri in Italia e altrove":

 
"Mi associo ai vescovi e alle rispettive Chiese locali nell’esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema, e le affido nella preghiera alla protezione di Maria Santissima e di San Giuseppe, patrono dei lavoratori. Desidero esprimere il mio incoraggiamento alle autorità sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinché con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento. C’è bisogno, infatti, di comune e forte impegno, ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie". (applausi)

 
Ricordando poi il Vangelo della prima domenica di Quaresima, che ci presenta Gesù nel deserto, il Papa invita a riscoprire il senso del digiuno che “ci aiuta a un maggior dominio di noi stessi, a combattere il peccato, ad amare più il prossimo, e in definitiva a compiere con più prontezza la volontà di Dio”. L’esortazione di Benedetto XVI è a "rompere con il peccato", e a “cambiare radicalmente vita” lottando contro tutte le tentazioni. Quindi si sofferma sul significato della permanenza di Gesù nel deserto, tentato da satana:

 
“Nel deserto, luogo della prova, come mostra l’esperienza del popolo d’Israele, appare con viva drammaticità la realtà della kenosi, dello svuotamento di Cristo, che si è spogliato della forma di Dio (cfr Fil 2,6-7). Lui, che non ha peccato e non può peccare, si sottomette alla prova e perciò può compatire la nostra infermità (cfr Eb 4,15). Si lascia tentare da Satana, l’avversario, che fin dal principio si è opposto al disegno salvifico di Dio in favore degli uomini”.

 
Nel deserto Gesù è servito dagli angeli “figure luminose e misteriose”. “La presenza rassicurante dell’angelo del Signore - ricorda il Papa - accompagna il popolo d’Israele in tutte le sue vicende buone e cattive”:

 
“Cari fratelli e sorelle, toglieremmo una parte notevole del Vangelo, se lasciassimo da parte questi esseri inviati da Dio, i quali annunciano la sua presenza fra di noi e ne sono un segno. Invochiamoli spesso, perché ci sostengano nell’impegno di seguire Gesù fino a identificarci con Lui. Domandiamo loro, in particolare quest’oggi, di vegliare su di me e sui collaboratori della Curia Romana che questo pomeriggio, come ogni anno, inizieremo la settimana di Esercizi spirituali. Maria, Regina degli Angeli, prega per noi!”.







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