Il metropolita ortodosso Kryštof in visita in Vaticano: intervista con il cardinale
Kasper
E’ iniziata ieri la visita in Vaticano di Sua Beatitudine Kryštof, metropolita ortodosso
delle Terre Ceche e di Slovacchia. Domani è in programma l’incontro col Papa. Su questa
visita e sulla situazione di questa Chiesa ortodossa ascoltiamo il cardinale Walter
Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani,
al microfono di Philippa Hitchen:
R. – It’s
a young church and it’s also in a post-communist country with all the … E’
una Chiesa giovane ed è una Chiesa in un Paese post-comunista con tutti i problemi
della transizione; per questo noi siamo felici di incontrare l’arcivescovo Kryštof,
siamo felici che venga a far visita al Santo Padre. Finora, non abbiamo avuto grandi
contatti con lui e per questo è un buon segno il fatto che possiamo iniziare ad allacciare
rapporti con questa giovane, piccola Chiesa che vive in un Paese ormai occidentalizzato.
Il metropolita è una personalità molto aperta e penso che non sarà difficile instaurare
buoni rapporti con lui. E’ il benvenuto qui, a Roma! D. – La
Chiesa cattolica e quella ortodossa hanno vissuto una storia comune di sofferenza
e di martirio sotto il lungo regime comunista; eppure, ci sono ancora contrasti riguardo
alle proprietà… R. – Well, the conflict about Church property
is going on in all these countries: … In realtà il contrasto sulle proprietà
della Chiesa è ancora attuale in tutti questi Paesi, non soltanto nella Repubblica
Ceca e in Slovacchia: ovunque. Purtroppo, questa è l’eredità del comunismo, ed è molto
più aspro di quanto non si possa pensare; ed è anche eredità della questione hussita,
che è sempre presente: ecco perché la Chiesa lì non ha vita facile. Tra l’altro la
Chiesa cristiana, nella Repubblica Ceca, è molto secolarizzata, la mentalità è simile
a quella che abbiamo nella Germania dell’Est, con una secolarizzazione molto avanzata
e la perdita della dimensione di Dio. Ecco, la Chiesa nella Repubblica Ceca vive -
come dicevo - in un contesto ormai occidentalizzato, ma si tratta pur sempre di uno
Stato ex-comunista nel quale c’è stata una forte persecuzione. Tuttavia ci sono anche
ragioni di speranza perché il sangue dei martiri ha dato vita a nuovi cristiani. Penso
che i tanti, tanti martiri che l’Est e l’Ovest hanno in comune nel secolo appena trascorso
siano ragione di speranza per noi e per questo XXI secolo. (Traduzione a cura
di Gloria Fontana)