Il vescovo di Arezzo: riscoprire il valore del digiuno per aprirsi all'amore di Dio
e del prossimo
Il Papa, durante l’omelia nella Basilica di Santa Sabina, ha invitato a guardarsi
“dal tarlo della vanità che porta all’ostentazione e all’ipocrisia, alla superficialità
e all’autocompiacimento” per crescere in purezza nell’intimità con Dio. Una strada
possibile a chi comprende e sperimenta il vero valore del digiuno. Ascoltiamo in proposito
il vescovo di Arezzo Gualtiero Bassetti, al microfono di Federico
Piana:
R. - Il vero
digiuno è finalizzato a mangiare il vero cibo che è la Parola di Dio. Ecco la risposta
di Gesù a Satana: “Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca
di Dio”. Dice il Santo Padre: “Il vero digiuno è fare la volontà di Dio”. Ecco perché
Gesù non si è messo a cambiare le pietre in pane, non gli interessava un tipo di messianismo
come magari gli uomini avrebbero desiderato ma voleva insegnare a tutti gli uomini
a fare la volontà del Padre, che è la cosa più importante. Infine, il digiuno mortifica
il nostro egoismo, dice il Santo Padre, ed apre il cuore all’amore di Dio e del prossimo.
D.
– In questi anni si è forse perso il senso della Quaresima?
R.
– Secondo me il senso della Quaresima va profondamente recuperato, proprio come insiste
ancora il Santo Padre, perché la Quaresima è un pellegrinaggio interiore e se noi
non abbiamo più questa capacità di rientrare in noi stessi, è chiaro poi che potremmo
ridurre la Quaresima a qualche opera esteriore, ma non è questo lo spirito della Quaresima.
La Quaresima è ritornare proprio a questo ascolto profondo della Parola di Dio, è
ritornare a pregare perché si prega poco, si prega male. E vorrei dire a tutte le
famiglie cristiane: ritrovatevi per almeno dieci minuti, con i vostri figli, una posta
del rosario e la meditazione di un mistero di Cristo e della Madonna perché altrimenti,
non solo si smarrisce il senso della persona ma si smarrisce il senso della famiglia
e se si distrugge la famiglia, è chiaro che si distrugge anche la società. Ci stiamo
autodistruggendo perché non si mette più la persona e la famiglia al primo posto.
E la preghiera, l’ascolto di qualche brano del Vangelo insieme in famiglia è il viatico,
la medicina indispensabile, se vogliamo veramente salvare le nostre persone ma anche
la nostra società. (Montaggio a cura di Maria Brigini)