Oltre 30 lingue tradizionali sono a rischio estinzione in Messico
Più di trenta lingue tradizionali del Messico sono a rischio estinzione. A lanciare
l'allarme sono stati gli esperti messicani e un dossier delle Nazioni Unite. Le cause
sono l'emigrazione dovuta alla povertà, l'emarginazione subita dalle comunità indigene
ed il fatto che nelle scuole venga insegnato solamente lo spagnolo. Crescencio Ramirez,
dirigente della Rete Democratica degli Indigeni del Messico, ha sottolineato che molti
contadini di lingua 'trique', 'mixteco' o 'zapoteco' abbandonano le terre natali nel
sud del Paese per cercare lavoro nelle province del nord. Una volta arrivati alla
meta - ha spiegato l'esperto - parlare spagnolo è una questione di sopravvivenza per
ottenere un'occupazione. Con la scomparsa della lingua si perdono così anche tradizioni
ancestrali di un popolo. Per il direttore del Dipartimento delle Lingue Indigene del
Chiapas, Josè Daniel Ochoa, otto delle dodici lingue tradizionali originarie dello
Stato del Chiapas sono in forte pericolo di estinzione. L'idioma 'mocho', in particolare,
è parlato solamente da 110 persone, le quali sono tutte maggiori di 50 anni, ha sottolineato
Ochoa. A confermare questi segnali di allarme è il dossier pubblicato dall'Unesco,
nel quale si indica il Messico come quinto Paese al mondo per lingue a rischio estinzione.
Non ci sono prove di alcuna estinzione nella seconda metà del XX secolo, ma il dossier
conta 21 lingue in “situazione critica”, 33 “seriamente in pericolo”, 38 in “pericolo”
e 52 “vulnerabili”. (F.S.)