Il Papa presiede sull'Aventino i riti del Mercoledì delle Ceneri per l'inizio della
Quaresima
Oggi, Mercoledì delle Ceneri, inizia per la Chiesa il tempo forte della Quaresima.
Il Papa presiederà nel pomeriggio, nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino, una
celebrazione dell’Eucaristia con il rito di benedizione e imposizione delle ceneri.
La Messa è preceduta dalla processione penitenziale che partirà dalla Chiesa di Sant’Anselmo.
I due eventi saranno seguiti in diretta dalla nostra emittente dalle 16.25. Nel Messaggio
per la Quaresima di quest’anno il Papa invita i fedeli a riscoprire il valore del
digiuno. Rileggiamo questo documento alla luce delle parole pronunciate da Benedetto
XVI sul tempo liturgico quaresimale. Il servizio di Sergio Centofanti.
(musica)
Nel
suo Messaggio il Papa esorta a meditare sul digiuno compiuto da Gesù nel deserto per
quaranta giorni e quaranta notti. “Il vero digiuno – sottolinea – è finalizzato a
mangiare il ‘vero cibo’, che è fare la volontà del Padre”:
"Il
digiuno al quale la Chiesa ci invita in questo tempo forte, non nasce certo da motivazioni
di ordine fisico, estetico, ma scaturisce dall’esigenza che l’uomo ha di una purificazione
interiore che lo disintossichi dall’inquinamento del peccato e del male, lo educhi
a quelle salutari rinunce che affrancano il credente dalla schiavitù del proprio io,
lo renda più attento e disponibile all’ascolto di Dio e al servizio dei fratelli".
(Omelia per la Messa del Mercoledì delle Ceneri nella Basilica di Santa Sabina del
21 febbraio 2007)
Il digiuno, mosso dall’amore
per Dio, è scegliere “liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri”:
“Chi
incomincia a vedere Dio (…) vede con altri occhi anche il fratello. Scopre il fratello,
le sue necessità. Per questo la Quaresima, come ascolto della Verità, è nello stesso
momento un tempo favorevole per convertirsi all’amore (...) Convertiamoci necessariamente
all’amore!” (Udienza generale del primo marzo 2006, Mercoledì delle Ceneri)
Gesù
è stato tentato nel deserto: così, chi vuole seguire veramente il Signore deve prepararsi
alla tentazione. E “il digiuno – spiega il Papa – è di grande aiuto per evitare il
peccato”. Ecco cosa significa allora entrare nella Quaresima:
“Significa
iniziare un tempo di particolare impegno nel combattimento spirituale che ci oppone
al male presente nel mondo, in ognuno di noi e intorno a noi. Vuol dire guardare il
male in faccia e disporsi a lottare contro i suoi effetti, soprattutto contro le sue
cause, fino alla causa ultima, che è satana”. (Angelus del 10 febbraio 2008)
Il
Papa invita ad affrontare questo combattimento con “un maggiore impegno nella preghiera”
ricordando che “il digiuno è l’anima della preghiera” come diceva San Pietro Crisologo:
“chi prega digiuni”:
“Senza la dimensione della
preghiera, l’io umano finisce per chiudersi in se stesso, e la coscienza, che dovrebbe
essere eco della voce di Dio, rischia di ridursi a specchio dell’io, così che il colloquio
interiore diventa un monologo dando adito a mille autogiustificazioni”. (Omelia per
la Messa del Mercoledì delle Ceneri nella Basilica di Santa Sabina del 6 febbraio
2008)
L’io rischia così di diventare “dio”. Invece
“con il digiuno – scrive il Papa nel suo Messaggio – il credente intende sottomettersi
umilmente a Dio, confidando nella sua bontà e misericordia”:
“Conversione
consiste nell’accettare liberamente e con amore di dipendere in tutto da Dio, il vero
nostro Creatore, di dipendere dall’amore. Questa non è dipendenza ma libertà. Convertirsi
significa allora non inseguire il proprio successo personale - che è una cosa che
passa - ma, abbandonando ogni umana sicurezza, porsi con semplicità e fiducia alla
sequela del Signore perché per ciascuno Gesù diventi, come amava ripetere la beata
Teresa di Calcutta, il mio tutto in tutto". (Udienza generale del 21 febbraio 2007,
Mercoledì delle Ceneri) (musica)