Mons. Tomasi: la crisi economica non metta a rischio la promozione dei diritti umani
Evitare che l’attuale crisi economica pesi ancor di più sulle popolazioni dei Paesi
in via di sviluppo: è l’esortazione dell’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, intervenuto
in questi giorni alla 10.ma sessione speciale del Consiglio per i diritti umani dell’Onu.
L’osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra ha ribadito
la necessità di un’azione internazionale per garantire la promozione dei diritti umani,
anche in questa difficile contingenza economica. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Troppo
spesso, in periodi di crisi economica, si assiste all’ascesa al potere di governi
dal dubbio impegno sul fronte della democrazia: è quanto rilevato con preoccupazione
dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi all’Onu di Ginevra. La Santa Sede, ha aggiunto
il presule, auspica che tali conseguenze siano evitate giacché, al contrario, ne risulterebbe
una seria minaccia per la diffusione dei diritti umani fondamentali. Questa crisi,
ha aggiunto, minaccia seriamente il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio contro
la povertà, con conseguenze drammatiche, in particolare, per i bambini. I diritti
umani di innumerevoli persone, ha affermato, sono già compromessi incluso il diritto
al cibo, all’acqua, alla salute e ad un lavoro dignitoso. La
crisi, è stata la riflessione di mons. Tomasi, è stata in parte causata dal comportamento
di alcuni attori del sistema economico e finanziario, compresi amministratori di banche
e dirigenti che avrebbero dovuto controllare con maggiore diligenza e responsabilità
il sistema. Nell’attività finanziaria - è stato dunque il suo monito - non si può
guardare solo al facile profitto, ma bisogna perseguire il bene comune. E riecheggiando
un intervento di Benedetto XVI, mons. Tomasi ha rinnovato il suo appello affinché
ci sia più attenzione per un approccio etico nella creazione di partnership
positive tra mercati, società civile e Stati. L’osservatore
vaticano non ha poi mancato di sottolineare che, a causa della crisi, si sono ridotti
gli aiuti dei Paesi ricchi a quelli meno sviluppati, così come le rimesse degli immigrati.
Questa situazione, ha avvertito mons. Tomasi, minaccia la sopravvivenza economica
di intere famiglie, comporta un minore investimento nell’educazione delle nuove generazioni
e conseguentemente una crescita ridotta nel futuro. D’altro canto, ha costatato, quando
ampie categorie della popolazione vedono i propri diritti sociali ed economici frustrati,
la perdita della speranza mette in pericolo la pace. Di qui, l’esortazione ad intraprendere
un’azione internazionale concertata per promuovere i diritti umani, dando una base
etica alle attività economiche e finanziarie.