2009-02-24 14:58:15

Iraq: un intellettuale caldeo spera che il Museo nazionale valorizzi anche le tradizioni cristiane


L’apertura del Museo Nazionale a Baghdad è un ulteriore “passo positivo” per la stabilizzazione dell’Iraq ed è un messaggio che il governo lancia ai turisti stranieri: “siete i benvenuti”. È il commento di un intellettuale cattolico caldeo ad AsiaNews, il quale manifesta “soddisfazione” per la riapertura del museo, saccheggiato nei giorni successivi all’intervento delle truppe americane – nel marzo 2003 – e da allora rimasto chiuso. Ieri il primo ministro Nuri al Maliki ha tagliato il nastro per la riapertura ufficiale. “L’arte – racconta la fonte cattolica – è una ricchezza per tutto l’Iraq, che non possiede solo il petrolio nel sottosuolo. Essa va incentivata perché sarà una delle attrattive principali per ripristinare un flusso turistico nel Paese”. Egli racconta di aver visitato il museo “prima della caduta di Saddam” ed esso costituiva un “elemento di vanto” per tutto l’Iraq, anche se la storia e la tradizione cristiana venivano “nascoste” agli occhi dei cittadini arabi. “La sezione dedicata alla comunità cristiana – riferisce l’intellettuale caldeo – era visitabile solo dai turisti stranieri, non era accessibile per gli arabi irakeni. La presenza cristiana è profonda, radicata e affonda le radici nei secoli; Saddam Hussein, pur proteggendola, l’ha sempre nascosta agli occhi dei cittadini comuni”. Egli racconta di un “buco nero” che corrisponde “al periodo in cui è fiorito il cristianesimo” e auspica che il nuovo corso del Museo Nazionale “tenga conto della presenza e del valore della comunità cristiana, la quale ha ricoperto un ruolo di primo piano nella tradizione storico-culturale del Paese”. (R.P.)







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