Il "no" al matrimonio omosessuale dei vescovi portoghesi: più impegno per la famiglia
“In favore del vero matrimonio” è la nota messa a punto dalla Conferenza episcopale
portoghese al termine del consiglio permanente che si è svolto a Fatima. Nel documento
– riferisce l’Osservatore Romano – i presuli esprimono la loro contrarietà al tentativo
di “equiparare le unioni omosessuali al matrimonio delle famiglie costituite sulla
base dell’amore fra un uomo e una donna”. Il riferimento è alla promessa elettorale
del premier socialista Jose’ Socrates che intende autorizzare i legami tra persone
dello stesso sesso in caso di nuova rielezione. Una legge in questo senso, riferiscono
i vescovi, rappresenterebbe “un grave cambiamento delle basi antropologiche della
famiglia e con essa di tutta la società, mettendo in causa il suo equilibrio”. Pertanto
i “modelli alternativi” di matrimonio rappresenterebbero una “fonte di turbamento
per gli adolescenti e i giovani” inoltre qualunque iniziativa dello Stato “dovrà avere
– sottolineano i vescovi – un inquadramento giuridico chiaramente distinto da quello
del matrimonio e della famiglia”. “L’omosessualità – afferma la Conferenza episcopale
portoghese – denota l’esistenza di problemi di identità personale” ma, allo stesso
tempo, ribadiscono che “la Chiesa rigetta ogni forma di discriminazione o di emarginazione
delle persone omosessuali e chiede che siano accolte fraternamente e aiutate a superare
le difficoltà che, in non pochi casi, arrecano grande sofferenza”. Netta l’opposizione
alla possibilità di adozione da parte delle persone omosessuali perché “il desiderio
di per sé non costituisce un diritto” mentre va tutelato “il bene del bambino”. I
vescovi, infine, chiedono soluzioni a favore delle famiglie e provvedimenti che le
valorizzano come “luoghi di educazione dei figli e che proteggano il suo ruolo importante
nella vita sociale”. (B.C.)