2009-02-24 14:58:08

Allarme dei vescovi di Haiti sulla situazione della popolazione colpita dalle tempeste tropicali


A sei mesi dagli uragani che hanno investito Haiti, i vescovi hanno lanciato un allarme perché migliaia di persone sono ancora senza casa. I presuli hanno invitato il governo ad assumersi le proprie responsabilità e a prendere provvedimenti ad esempio per rimboscare l’isola. La mancanza di copertura boschiva contribuisce infatti alle devastanti inondazioni che uccidono ogni anno molte persone in seguito ai tifoni. Haiti ha oggi meno del 2% di copertura boschiva, rispetto al 25% del 1980. Durante l'ultimo incontro della Conferenza episcopale locale è stato anche lanciato un progetto per il rimboschimento della zona intorno a Les Gonaives, la seconda città di Haiti e la più colpita dalle tempeste dello scorso anno, che hanno ucciso almeno 500 abitanti. Le statistiche ufficiali parlano di 793 morti a causa delle tempeste tropicali che hanno flagellato Haiti dal 15 agosto all'8 settembre 2008. I dispersi sono 310. “Le persone soffrono. Hanno perso madri, padri, famiglie... ci sono molti orfani” così all’agenzia Zenit, mons. Louis Kebreau, presidente della Conferenza episcopale di Haiti. Il presule ha anche ringraziato l’associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che ha donato più di 41 mila dollari di aiuti d'emergenza per far fronte alle necessità fondamentali della popolazione, come cibo e vestiario. Mons. Kebreau ha anche evidenziato il problema delle sette che, sfruttando la povertà della gente, fanno proselitismo attaccando gli insegnamenti cristiani. (B.C.)







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