Rapporto Onu denuncia le violenze contro i cristiani in India
“Un sistema di impunità incoraggia in India l’intolleranza religiosa dei gruppi estremisti
indù che fomentano l’odio provocando un clima di violenze”. Lo afferma un rapporto
delle Nazioni Unite stilato da Asma Jahangir inviata speciale nel Paese asiatico.
Il rapporto conferma che è lo Stato dell’Orissa il più colpito dalla violenza degli
estremisti contro i cristiani. Il drammatico fenomeno si è scatenato in particolare
dopo l’uccisione del leader religioso indù Swami Laxamananda Sararwati, e fino ad
ora si contano circa 70 vittime, mentre più di 50 mila persone sono state costrette
ad abbandonare i loro villaggi. L’ispettrice ha sottolineato più volte la preoccupazione
per la continua violazione dei diritti umani e ha esortato la modifica delle leggi
anti-conversione che sono “utilizzate per umiliare i cristiani ma anche i musulmani”.
Era dal 1996 che un inviato Onu non si occupava di un tema del genere in India, per
questo due organizzazioni cristiane, la All India Christian Council (Aicc) e la Christian
Solidarity Worldwide (Csw), che si battono per la difesa della libertà religiosa,
hanno sollecitato l’Onu ad affettuare una visita. Il presidente dell’Aicc, Joseph
D’Souza, ha invitato le autorità civili e il governo a prendere in seria considerazione
i risultati del rapporto. La direttrice del Csw, Alexa Papadouris, ha invece posto
l’attenzione sulla “diffusa impunità seguita alla vastità delle violenze contro le
minoranze religiose”. In questi giorni in Orissa continuano gli episodi di violenza
e i colpevoli riescono spesso ad evitare la giustizia. L’ultima denuncia, come riporta
il quotidiano l'Osservatore Romano, è stata fatta dal presidente del Global Council
of Indian Christians, che ha raccontato del rapimento e delle torture subite da un
cristiano, per mano di alcuni fondamentalisti indù, senza che la polizia intervenisse.
Dal canto suo, il Governo dell’Orissa aveva assicurato la protezione della comunità
cristiana mettendo in campo alcune migliaia di agenti che per un periodo avevano scongiurato
ulteriori violenze. Attualmente però il numero degli agenti è stato drasticamente
ridotto e per la comunità cristiana è tornata la paura. (F.C.)