Nuovi documenti testimoniano gli interventi di Pio XII in difesa degli ebrei
Continua l’opera di ricerca della Fondazione ebraica Pave the Way (Pwtf), dedita alla
promozione del dialogo interreligioso, sul pontificato di Pio XII e sui suoi interventi
a favore del popolo ebraico. Il presidente della Fondazione Gary Krupp, ebreo americano,
diffidente nei confronti della Chiesa di Pacelli fino alla lettura del libro di Dan
Kurzman “Una missione speciale: il piano segreto di Hitler per impossessarsi del Vaticano
e rapire Papa Pio XII”, aveva già presentato significativi documenti sull’argomento
lo scorso settembre. L’occasione, ricorda Fides, fu offerta dal congresso celebrato
a Roma su Pio XII e le scoperte di Krupp vennero presentate in oltre 300 pagine di
documenti originali, scaricabili dalla pagina web di Pwtf. Tra questi rientrano, il
manoscritto di una suora, datato 1943, che spiega dettagliatamente le istruzioni avute
dal Papa sull’atteggiamento da tenere, insieme a una lista di ebrei protetti e il
rapporto dello US Foreign Service, datato 1939, in cui il console americano a Colonia
informa sorpreso i suoi superiori circa l'“estrema avversione” di papa Pacelli nei
confronti di Hitler e del regime nazista, e sul suo sostegno ai vescovi tedeschi nella
loro opposizione al nazionalsocialismo, anche a costo della soppressione delle Gioventù
Cattoliche tedesche. Le scoperte odierne si devono, invece, allo storico tedesco Michael
Hesemann, autore dell'opera “Il Papa che sfidò Hitler. La verità su Pio XII”. Tra
i documenti che Hesemann rivela di aver trovato nell'Archivio Segreto Vaticano, l’intervento
dell’allora arcivescovo Pacelli, nunzio apostolico in Baviera nel 1917, attraverso
il Governo tedesco, per chiedere che gli ebrei della Palestina fossero protetti davanti
all'Impero Ottomano della Turchia. Lo studioso spiega anche che, nel 1926, monsignor
Pacelli esortò i cattolici tedeschi a sostenere il Comitato Pro Palestina, che appoggiava
gli insediamenti ebraici in Terra Santa. “E' il momento di riconoscere Pio XII per
ciò che ha fatto, non per ciò che non ha detto”, ha ribadito Krupp, a seguito di queste
nuove scoperte. (S.G.)