2009-02-21 15:21:49

Nuovi documenti testimoniano gli interventi di Pio XII in difesa degli ebrei


Continua l’opera di ricerca della Fondazione ebraica Pave the Way (Pwtf), dedita alla promozione del dialogo interreligioso, sul pontificato di Pio XII e sui suoi interventi a favore del popolo ebraico. Il presidente della Fondazione Gary Krupp, ebreo americano, diffidente nei confronti della Chiesa di Pacelli fino alla lettura del libro di Dan Kurzman “Una missione speciale: il piano segreto di Hitler per impossessarsi del Vaticano e rapire Papa Pio XII”, aveva già presentato significativi documenti sull’argomento lo scorso settembre. L’occasione, ricorda Fides, fu offerta dal congresso celebrato a Roma su Pio XII e le scoperte di Krupp vennero presentate in oltre 300 pagine di documenti originali, scaricabili dalla pagina web di Pwtf. Tra questi rientrano, il manoscritto di una suora, datato 1943, che spiega dettagliatamente le istruzioni avute dal Papa sull’atteggiamento da tenere, insieme a una lista di ebrei protetti e il rapporto dello US Foreign Service, datato 1939, in cui il console americano a Colonia informa sorpreso i suoi superiori circa l'“estrema avversione” di papa Pacelli nei confronti di Hitler e del regime nazista, e sul suo sostegno ai vescovi tedeschi nella loro opposizione al nazionalsocialismo, anche a costo della soppressione delle Gioventù Cattoliche tedesche. Le scoperte odierne si devono, invece, allo storico tedesco Michael Hesemann, autore dell'opera “Il Papa che sfidò Hitler. La verità su Pio XII”. Tra i documenti che Hesemann rivela di aver trovato nell'Archivio Segreto Vaticano, l’intervento dell’allora arcivescovo Pacelli, nunzio apostolico in Baviera nel 1917, attraverso il Governo tedesco, per chiedere che gli ebrei della Palestina fossero protetti davanti all'Impero Ottomano della Turchia. Lo studioso spiega anche che, nel 1926, monsignor Pacelli esortò i cattolici tedeschi a sostenere il Comitato Pro Palestina, che appoggiava gli insediamenti ebraici in Terra Santa. “E' il momento di riconoscere Pio XII per ciò che ha fatto, non per ciò che non ha detto”, ha ribadito Krupp, a seguito di queste nuove scoperte. (S.G.)







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