I vescovi indiani ricordano "l'eroismo" dei cristiani in Orissa
“Eroi della fede e del patriottismo”. L’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale
indiana, conclusasi a Mysore, ha così definito i cristiani perseguitati in Orissa
e in altre zone del Paese e, ad essi, ha rivolto un tributo in conclusione dei lavori.
Sul tema, affrontato in una riunione dal titolo “La Parola di Dio”, è intervenuto
il nunzio apostolico monsignor Pedro López Quintana, indicando nel dialogo interreligioso
la strada principale per “favorire l'armonia e la giustizia”. La situazione in Orissa
è ancora lontana da una risoluzione: giovedì un altro cristiano è rimasto vittima
della violenza degli estremisti indù nel distretto del Kandhamal e, riferisce Zenit,
migliaia sono le persone che ancora non hanno potuto far ritorno alle proprie case.
Tema centrale dell’Assemblea plenaria, che ha riunito 120 vescovi e portato alla rielezione
del cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, a presidente della Conferenza
episcopale indiana, è stato l’importanza dell’evangelizzazione a favore della vita.
I partecipanti, infatti, hanno concordato sulla necessità di intensificare gli sforzi
su questo fronte, coinvolgendo maggiormente i fedeli nelle battaglie a difesa della
vita. In particolare si è deciso di rispondere con raduni di preghiera alla decisione
della Corte Suprema di Delhi di accogliere una petizione che mira a introdurre la
possibilità dell'eutanasia per i malati terminali. La Conferenza episcopale ha inoltre
deciso di rieleggere monsignor Vincent Michael Concessao, arcivescovo di Delhi, alla
vicepresidenza. Monsignor Prakash Mallavarapu, vescovo di Vijayawada, è stato confermato
come segretario generale. (S.G.)