Si celebra per la prima volta la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale
La “Giornata Mondiale della Giustizia Sociale”, è stata stabilita dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite nel novembre 2007. Con l’apposita risoluzione l’Assemblea invitava
gli Stati membri a dedicare la “Giornata” alla promozione di concrete attività nazionali
in sintonia con gli obiettivi del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale (Copenhagen,
1995) e della 24.ma sessione Speciale dell’Assemblea Generale (Ginevra, 2000); secondo
quanto sottolineato da quel Vertice, lo sviluppo sociale mira alla giustizia sociale,
alla solidarietà e all’uguaglianza all’interno e tra le Nazioni, valori che costituiscono
il fondamento di tutte le società. In tale prospettiva, i governi si impegnavano a
promuovere la giustizia sociale a livello nazionale, regionale e internazionale, l’equa
distribuzione del reddito nazionale e un più ampio accesso alle risorse attraverso
criteri di equità, uguaglianza e pari opportunità per tutti. L’accento veniva inoltre
posto sul rispetto per i diritti umani e le libertà fondamentali, quale fondamento
di un’autentica “società per tutti”. Finalità dell’odierna celebrazione è dunque quella
di contribuire a consolidare ulteriormente gli sforzi della comunità internazionale
tesi a sconfiggere la povertà e a promuovere un lavoro dignitoso per tutti, l’equità
di genere, l’accesso al benessere sociale e alla giustizia. Nella circostanza, le
Unioni dei Superiori e delle Superiori Generali, rispettivamente USG e UISG., attraverso
la Commissione congiunta “Giustizia, Pace e Integrità del Creato” si sono associate
all’iniziativa, invitando le comunità religiose del mondo a sostenerla con la preghiera
nelle parrocchie, scuole, università e ogni altro ambiente in cui si viva comunitariamente
la missione apostolica. A tal fine, la Commissione ha predisposto una speciale preghiera
ispirata ai principi della dottrina sociale della Chiesa Cattolica e formulata in
alcune sue parti in modo da poter essere adattata alle diverse realtà e culture. Il
testo intreccia brani di encicliche e passi dei discorsi dei Papi alle Nazioni Unite
con letture di salmi e altri scritti sapienziali, per concludersi con la preghiera
commentata del “Padre Nostro”. (A cura di Marina Vitalini)