Conclusi i lavori della Commissione permanente della Conferenza episcopale spagnola
Con una conferenza stampa e la pubblicazione di una nota informativa, la Commissione
permanente della Conferenza episcopale spagnola ha reso noti gli argomenti più importanti
affrontati durante le ultime riunioni a Madrid avvenute il 17 e il 18 febbraio scorso.
Cinquanta anni fa, è sorto all’interno dell’Unione Mondiale delle organizzazioni
femminili cattoliche un movimento contro la fame nel mondo con lo slogan: “Facciamo
la guerra alla fame” che nel 1978, è diventata un’organizzazione non governativa (ONG),
con personalità giuridica propria. E nella prossima assemblea, la Conferenza episcopale
spagnola affronterà l’analisi e la valutazione di questa straordinaria attività sociale
e le sue prospettive attuali. I vescovi hanno anche lanciato un appello in seguito
alla morte di 25 immigrati africani - per la maggior parte minorenni - avvenuto lo
scorso 15 febbraio in un naufragio vicino alla costa di Lanzarote, nelle Canarie.
I presuli hanno parlato della necessità di affrontare la situazione nei Paesi d’origine
e di rispettare sempre i diritti umani fondamentali nei Paesi di accoglienza. Sulle
sentenze riguardanti l’Educazione alla cittadinanza, i vescovi ricordano che i criteri
fondamentali stabiliti nelle dichiarazioni della Commissione permanente, nel febbraio
e nel giugno 2007, sulla questione sono assolutamente attuali. Richiamandole, i presuli
sottolineano che “lo Stato non può soppiantare la società come educatore della coscienza
morale, ma è suo compito promuovere e garantire l’esercizio del diritto all’educazione
a quei soggetti a cui spettano tali funzioni, nell’ambito di un ordinamento democratico
rispettoso della libertà di coscienza e del pluralismo sociale”. Durante la conferenza
stampa, mons. Juan Antonio Martinez Camino, segretario della Conferenza, ha commentato
altri argomenti affrontati dalla commissione permanente; riguardo all’aborto - sul
quale i parlamentari stanno preparando un nuovo disegno di legge - ha ricordato i
principi morali cattolici, la pena della scomunica per i diretti responsabili dell’esecuzione
dell’aborto ed ha ricordato la necessità di offrire assistenza alle donne che ne hanno
bisogno durante la loro maternità. Infine, a proposito delle elezioni regionali che
avranno luogo in Galizia e nei Paesi Baschi, il prossimo primo marzo, ha ricordato
la posizione dei vescovi, contraria ad ogni aiuto o forma di collaborazione con i
terroristi. (A cura di Ignacio Arregui)