Appello dell'Onu per la tutela dei civili nel conflitto in Sri Lanka
Forte preoccupazione per il duro conflitto in corso in Sri Lanka tra l’esercito di
Colombo e le Tigri Tamil è stata espressa dall’inviato dell’Onu nel Paese John Olmes
che ha fatto appello affinchè i civili siano risparmiati dai pesanti attacchi che
ormai durano da più di sei settimane. Ormai è un rimpallo di responsabilità tra le
truppe srilankesi e i ribelli. Diverse organizzazioni per i diritti umani accusano
Colombo di “indiscriminati bombardamenti” e gli insorti di usare i civili tamil come
“scudi umani”. L’ultimo raid nella zona del conflitto ha provocato 38 vittime e 140
feriti facendo aumentare il numero dei morti di queste ultime settimane di pesanti
scontri che, da dicembre secondo alcune fonti, avrebbero causato duemila vittime.
John Olmes è giunto nel Paese anche per discutere le condizioni di più di 30 mila
sfollati di etnia tamil attualmente collocati nei campi allestiti dal governo a sud
della zona di guerra. A preoccupare è anche la sorte di molti altri civili – per la
Croce Rossa sarebbero 20mila – “ancora intrappolati” e “privi di assistenza” nella
regione di Vanni, dove da settimane infuriano i combattimenti. La stessa Croce Rossa
ha inviato ieri un battello scortato dalla marina srilankese con 30 tonnellate di
aiuti: si tratta del primo convoglio di rifornimento dopo oltre un mese di isolamento.
Intanto l’India ha offerto il suo aiuto in favore dei civili ma si temono ritorsioni
da parte delle Tigri Tamil contro coloro che hanno lasciato la zona di Vanni mentre
è sempre più crescente il reclutamento tra i ribelli di ragazzi di 14 anni.(A cura
di Benedetta Capelli)