2009-02-18 15:57:24

Mostra sulle foibe a Roma presso il Vittoriano


Ultimi giorni per la mostra sulle vittime italiane delle foibe, allestita a Roma presso il Vittoriano fino a domenica prossima e intitolata “Foibe: dalla tragedia all’esodo”. L’ingresso è gratuito. Ce ne parla Alessandra De Gaetano:RealAudioMP3
 
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Nel lungo corridoio del sacrario delle bandiere, all’interno del Vittoriano, una fila di box sorregge le cento immagini fotografiche che raccolgono le testimonianze delle stragi, subite dagli italiani, che si sono consumate alla fine della seconda guerra mondiale nei territori jugoslavi. Il percorso espositivo si articola in due grandi aree tematiche: una dedicata al tema delle foibe, voragini carsiche dove sono stati gettati gli italiani che si rifiutavano di acquisire la cittadinanza jugoslava; l’altro dedicato all’esodo dei 350 mila abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia che furono costretti a fuggire abbandonando la propria terra, le case, il lavoro gli affetti perché incalzati dalle bande armate slave. Quali sono le fotografie più significative? Ascoltiamo Carla Cace, curatrice della mostra:

“La prima immagine della sezione dedicata all’esodo è emblematica: una bambina con dei boccoli dolcissimi che ha in mano un ombrello e sotto questo ombrello tiene una piccola valigia consumata con un cartello. Questo cartello porta a chiare lettere la scritta: 'esule giuliana', e sotto un numero perché anche questa povera bimba era catalogata. C’è poi una foto scattata a Fiume, che rappresenta un gruppo foltissimo di prigionieri italiani che vengono avviati in zone dove verranno 'infoibati'. Sono gli attimi precedenti il massacro. E’ toccante vedere questa lunga fila di esseri umani, tra cui bambini, che vengono proprio trascinati verso una morte certa”.

 
Il percorso espositivo è affiancato da alcune aree di approfondimento: una sala in cui viene proiettato un documentario storico, il primo presentato in Italia su questo tema, e uno spazio multimediale in cui è possibile consultare volumi tematici sull’argomento e vedere interviste esclusive a storici e sopravvissuti alla strage. La testimonianza del dott. Guido Brazzoduro, presidente del Libero Comune di Fiume, libera associazione di esuli fiumani, che ha assistito all’arrivo delle truppe di Tito nella città di Fiume:

“Ero piccolino, però ricordo molto bene determinate azioni belliche, gli allarmi, i bombardamenti, poi l’arrivo dei Titini. Il 3 maggio del ’45 ero vicino a Fiume e abbiamo visto calare dalle montagne questi personaggi. Noi ci siamo rifugiati in un ospedale che era sulla costa per non venire colpiti dalle sparatorie. I proiettili cadevano nell’acqua come grandine. Dopo si sono impossessati un po’ di tutto e hanno cominciato a spadroneggiare. Quando alla fine hanno imposto: 'o jugoslavi o esuli', la popolazione ha detto: 'andiamo via'”.
 
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