2009-02-16 15:50:23

Sri Lanka: la Caritas in soccorso di 30 mila profughi


I 30 mila profughi del conflitto nel nord dello Sri Lanka necessitano di tutti i beni di prima necessità, comprese le cure mediche e l’assistenza psicologica. A lanciare l’allarme raccolto dall’agenzia Sir è Valentina Ferraboschi, che da sei mesi lavora con Caritas Francia nelle attività di emergenza e riabilitazione di Caritas Sri Lanka. Secondo l’operatrice umanitaria la situazione potrebbe aggravarsi presto dal momento che sono oltre 250 mila i profughi ancora intrappolati nelle zone dove imperversano i combattimenti tra le truppe governative i ribelli Tamil. “Se parliamo del conflitto e dei profughi che ne derivano – precisa Ferraboschi al Sir - dobbiamo distinguere tra le centinaia di migliaia di persone intrappolate nel territorio in cui si concentrano gli scontri di queste settimane e per i quali nessuno può fare nulla, e quelli che si trovano all'esterno di quest'area. Noi lavoriamo soprattutto con questi ultimi, nell’impossibilità di accedere dal 2 gennaio all’area degli scontri”. “I bisogni più urgenti sono cibo, prodotti per l’igiene, rifugi temporanei, bagni e latrine, acqua potabile – spiega ancora la volontaria della Caritas -. I 30 mila fuggiaschi appena usciti dalla zona dei combattimenti hanno anche bisogno urgente di cure mediche e assistenza psicologica". Caritas Italiana, Caritas Francia e Caritas internationalis supportano i progetti di assistenza agli sfollati di Caritas Sri Lanka. In questa situazione la Caritas “si occupa di distribuire pasti caldi e generi di prima necessità e in più c'è una clinica mobile delle Suore della Santa Croce che dà assistenza medica ai feriti meno gravi che non possono essere trasportati negli ospedali più vicini, quelli di Vavuniya e Mannar, già pieni”. Intanto, il voto di ieri nella Provincia centrale dello Sri Lanka che ha dato la vittoria al partito di governo, è stato letto da più parti come una forma di sostegno della popolazione alla volontà del presidente Rajapaksa di chiudere militarmente la partita con la ribellione tamil nel Nord e nell'Est del Paese. (M.G.)







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