La Chiesa latinoamericana in difesa dei popoli indigeni
Un appello a difendere la vita e i diritti dei popoli frequentemente minacciati arriva
al termine dell’incontro Latinoamericano di Pastorale Indigena, celebrato dal 9 al
12 febbraio a Lima, in Perù. “Solidarizziamo con il pronunciamento dei vescovi e degli
operatori di pastorale indigena del Perù sul valore e lo sviluppo dei Paesi dell’Amazzonia
e denunciamo le medesime realtà che si vivono in altri paesi dell’America Latina.
È un crimine continuare a sfruttare in forma indiscriminata l’ecosistema che è fonte
di vita dell’umanità”. È quanto si legge nel messaggio del Consiglio Episcopale Latinoamericano
(CELAM). La Fides riferisce che la convocazione all’incontro è stata realizzata da
mons. Rodolfo Valenzuela, vescovo di Verapaz (Guatemala) e responsabile della Sezione
Popoli Indigeni del Celam. L’incontro ha visto riunirsi i vescovi e i segretari esecutivi
delle Commissioni di “Pastorale dei Popoli Indigeni” degli episcopati del Messico,
del Guatemala, del Nicaragua, della Colombia, dell’Ecuador, del Perù, della Bolivia,
del Paraguay e dell’Argentina. Gli interventi hanno riguardato il tema “La Parola
di Dio e l’inculturazione” ed hanno affrontato i seguenti aspettii: “Sinodo della
Parola. Parola di Dio ed inculturazione”, “Animazione biblica della pastorale indigena”,
“I popoli indigeni nel Documento di Aparecida”. Alla fine dell’Incontro, i partecipanti
hanno diffuso un Messaggio nel quale emergono le principali conclusioni e proposte
elaborate. Tra queste: “fortificare l’incarnazione della fede cristiana nella vita
dei popoli che hanno una lunga tradizione storica di fede e spiritualità; enfatizzare
l’importanza dell'apprendistato delle lingue proprie dei popoli originari; promuovere
la traduzione cattolica della Bibbia nelle diverse lingue dei popoli indigeni; offrire
piena fiducia agli indigeni, operatori di pastorale, sacerdoti, religiose, animatori
delle comunità e catechisti, affinché si sentano appoggiati ed abbiano il posto che
corrisponde loro come protagonisti del processo di inculturazione del Vangelo; organizzare
laboratori per traduttori della Bibbia e della Liturgia nelle lingue indigene”. “Incoraggiamo
tutti a restare attenti e vigilanti nella fede che professiamo e nella difesa della
vita e dei diritti dei popoli frequentemente minacciati” conclude il Messaggio. (M.G.)