Venezuela. Messaggio dei vescovi sul referendum che potrebbe dare a Chávez la presidenza
a vita
“Il nostro è un invito rivolto a tutti i venezuelani e un’esortazione ai cristiani,
donne e uomini di buona volontà affinché prendano molto sul serio questo referendum”
di domani. Così i vescovi del Venezuela in un breve comunicato pubblicato alla vigilia
della consultazione popolare che dovrà decidere sostanzialmente sulla possibilità
di rieleggere il presidente della Repubblica, cosa che il testo costituzionale del
1999 vieta. Il presidente Chávez in un suo comizio ha assicurato che se vincerà “avrà
la possibilità di un terzo mandato: 2009-2019”. Poi ha aggiunto: “E ancora, 2019-2029,
2029-2039, 2039-2049". È proprio quest’impostazione, che la stampa locale presenta
come “una presidenza vita natural durante”, ciò che più divide e polarizza in queste
ore l’elettorato venezuelano. Infatti, i sondaggi danno il “sì” e il “no” in una situazione
di sostanziale pareggio e dunque, come in passato, saranno gli indecisi a decretare
la vittoria di una delle due posizioni. Era già accaduto nel 2007, quando il presidente
aveva presentato centinaia di emendamenti per riformare la cosiddetta “costituzione
bolivariana” da lui fatta approvata nel 1999. Gli indecisi alla fine decretarono la
sconfitta di Chávez che ora, tramite meccanismi sulla cui costituzionalità dubitano
molti giuristi del Paese, a 14 mesi di distanza ci prova ancora una volta. Ecco perché
i presuli chiamano a “vincere l’apatia e l’indifferenza” e chiedono che “tutti vadano
a votare (…) senza paura, in coscienza, tenendo presente il Paese (…), poiché ogni
voto è fondamentale per la democrazia in Venezuela”. Dall’altra, l’episcopato chiede
anche alle autorità preposte allo svolgimento del processo elettorale di facilitare
al massimo le operazioni e i diritti che ha ogni elettore. I presuli ricordano che
è necessario che tutte le parti sappiano accettare democraticamente i risultati ufficiali
“evitando atti di violenza o disordini che potrebbero mettere in pericolo la pace
e la convivenza dei cittadini. Se ci saranno denunce o proteste da presentare” di
fronte ad eventuali irregolarità i vescovi ricordano che occorre “seguire sempre i
canali istituzionali”. Infine l’episcopato sottolinea l’importanza che ogni “seggio
elettorale sia una scuola di trasparenza democratica”, augurandosi ancora una volta
“la collaborazione e il rispetto reciproco” tra i venezuelani. Infine i presuli invocano
l’assistenza dello Spirito Santo “affinché illumini sia i governanti sia i governati”
e al tempo stesso “conceda a tutti, dopo il voto, la saggezza e l’intelligenza spirituale
che è necessaria a tutti per vivere pacificamente nella tolleranza e nel rispetto
reciproco”. (A cura di Luis Badilla)