2009-02-14 16:09:59

Mons. Marchetto: preoccupazione per le nuove misure sull'immigrazione in Italia


Proseguono in Italia le polemiche per l’approvazione al Senato del disegno di legge sulla sicurezza che contiene, fra le altre, una norma che darebbe facoltà ai medici di denunciare i pazienti che siano immigrati irregolarmente. ‘Se i migranti si faranno prendere dalla paura della possibilità di una tale denuncia – sottolinea l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti - perderanno fiducia nei medici e potrebbero non rivolgersi più alle strutture del servizio sanitario nazionale’. Sulle possibili conseguenze di questo provvedimento ascoltiamo il presule al microfono di Fabio Colagrande:RealAudioMP3

R - Le conseguenze possono essere gravi, oltre alla cosa in sé. Potrebbero svilupparsi strutture clandestine con effetti nefasti per la salute dei migranti stessi e di tutti gli italiani. Faccio due esempi: quelli del parto e della prostituzione, con possibile contagio di malattie gravi. Esami medici, per questi due esempi, senza considerarne altri, richiedono strutture specializzate e una fiducia totale nel medico. Sono cose gravi.

 
D - Il ddl introduce il reato di immigrazione clandestina...

 
R. - Criminalizzare l’immigrazione irregolare, metterla alla pari di reati comuni, vuol dire non riconoscere che in principio c’è un diritto all’emigrazione. Lo attesta la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948. E, da parte ecclesiale, dobbiamo ricordare la Pacem in terris, secondo la quale ogni essere umano ha il diritto “quando legittimi interessi lo consiglino, di immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse”, e lo dice anche il Concilio Ecumenico Vaticano II. So, naturalmente, che spetta allo Stato regolare i flussi migratori che ora, peraltro, sono misti perché composti da migranti economici, per così dire, e richiedenti asilo, che non possono essere trattati allo stesso modo. E ciò viene fatto in vista del bene comune di un certo Paese, che comprende pure l’aspetto sicurezza, ma nel contesto del bene comune universale. Tutto ciò deve far riflettere, anche considerando le situazioni di estrema necessità di molti migranti. La criminalizzazione non rispetta la dignità di queste persone che fuggono dai loro Paesi in cerca di una vita migliore, ma spesso spinti dalla fame e dalla disperazione. “Preferisco la morte piuttosto che il ritorno al Paese d’origine”, dice espressamente qualcuno. Le ronde, poi, di volontari civili, mi sembrano un’abdicazione dello Stato e non credo sia questa la strada per risolvere il problema migratorio, che del resto non è solo un problema, come attestato dal nostro Papa Benedetto XVI: è in effetti anche una sfida e un’opportunità.

 
Gaza
Potrebbe slittare la firma dell’accordo per la tregua a Gaza fra Israele e Hamas, prevista per domani. Lo ha detto il leader politico del movimento fondamentalista in esilio in Siria, Chaled Meshaal. Intanto sono 1.800 i palestinesi bloccati al valico di Rafah, chiuso dalle autorità egiziane proprio in attesa della definizione dell’intesa. Tra di loro anche 500 malati cronici che hanno bisogno di cure non disponibili negli ospedali di Gaza. Israele farà il punto sui colloqui questa sera in una riunione del gabinetto politico-militare.

Israele: colloqui per la formazione del governo
Sul versante interno dello Stato Ebraico partiranno mercoledì prossimo le consultazioni ufficiali per la formazione del nuovo governo. Proseguono le trattative informali condotte dal Likud di Nethanyiau, da un lato, e dal partito centrista Kadima della Livni dall’altro. L’Unione Europea vede con favore un esecutivo formato dai due partiti per evitare il coinvolgimento dell’estrema destra di Lieberman che potrebbe creare maggiori difficoltà sul percorso di pace tra israeliani e palestinesi.

Zimbabwe
Ancora tensioni nello Zimbabwe in concomitanza con il varo del nuovo governo di unità nazionale guidato dal leader dell’opposizione, Tsvangirai. Il giuramento della compagine, avvenuto ieri nella capitale Harare, è stato preceduto da disordini in seguito all’arresto del tesoriere del Movimento per il cambiamento democratico che avrebbe dovuto ricoprire un alto incarico nel ministero dell’Agricoltura. L’opposizione ha contestato le accuse di ‘alto tradimento’ avanzate dalle autorità giudiziarie, sostenendo che l’arresto ha invece motivazioni di natura politica. Smentito il fermo di un altro membro del partito, come annunciato in precedenza.

Libano - anniversario morte Hariri
Decine di migliaia di libanesi nel centro di Beirut per commemorare il quarto anniversario dell’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri. Secondo gli esperti, che guardano alle elezioni politiche di primavera, si tratta di un segnale importante per la coalizione partitica antisiriana e di una dimostrazione di forza nei confronti del movimento sciita di Hezbollah. Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha promesso che il tribunale speciale dell’Aja “scoprirà la verità” su quanto accaduto. Secondo la stampa araba un team di 32 membri della commissione di inchiesta dell’ONU si trova a Damasco, in Siria, proprio per ulteriori indagini prima dell’avvio del processo in programma il primo marzo.

Attacco Usa in Pakistan
In Pakistan sono almeno 27 i ribelli rimasti uccisi in un attacco missilistico condotto stamattina da un aereo americano senza pilota nella regione tribale del Waziristan, al confine con l’Afghanistan. Obiettivo dell’attacco la base di un leader dei talebani, ritenuto legato ad Al Qaeda e sospettato di essere coinvolto nell’assassinio dell'ex primo ministro pachistano Benazir Bhutto nel dicembre del 2007.

Pakistan-Zardari
Intanto il presidente pachistano Asif Ali Zardari ha ribadito il massimo impegno, compreso l’uso della forza, nella lotta contro i Talebani che – ha precisato – continuano ad avere un forte radicamento nel territorio e mirano al controllo dell’intero Paese. Proprio in queste ore l’India, assieme agli Stati Uniti, ha sollecitato il Pakistan a chiarire i retroscena degli attentati di Mumbai. La richiesta giunge all’indomani dell’ammissione di Islamabad che gli attacchi dello scorso novembre sono stati pianificati in parte nel proprio territorio.

India
E si è aggravato il bilancio delle vittime del treno deragliato ieri ad un centinaio di chilometri dalla capitale dello Stato indiano dell’Orissa. I morti sono 16. Circa 200 i feriti. Ancora da chiarire le cause dell’incidente che ha coinvolto 12 vagoni del treno espresso che collegava Calcutta e Madras.

Attentato in Iran
Quattro agenti della guardia di frontiera iraniana uccisi da una bomba esplosa vicino al confine con il Pakistan. Lo riferisce l’agenzia Mehr precisando che l’ordigno è stato azionato da un comando inviato dal territorio pachistano. L’attentato è avvenuto nei pressi della città di Saravan, proprio dove lo scorso anno un gruppo armato separatista sunnita rapì e uccise 16 poliziotti.

Arabia Saudita
Il re Abdallah d'Arabia Saudita ha nominato una donna come vice ministro dell’Educazione. Si tratta della prima rappresentante femminile nella storia ad entrare in un governo del Paese. Varati inoltre avvicendamenti alla guida dei ministeri della Pubblica Istruzione, della Giustizia, dell'Informazione e di altre Istituzioni come la Banca Centrale e la Corte Suprema.

Spagna-Venezuela
Il ministero degli Esteri spagnolo ha fatto sapere che convocherà “al più presto” l’ambasciatore venezuelano a Madrid per la vicenda dell’Eurodeputato del Partito Popolare espulso dal Venezuela. Secondo Caracas il politico ha definito ‘dittatore’ il presidente venezuelano Hugo Chavez.

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 45
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