Mongolia: primi passi della Chiesa nel campo dell'istruzione
“La creazione di un sistema educativo cattolico globale” è una delle priorità della
Chiesa in Mongolia. A sostenerlo in un colloquio con l’Agenzia Fides è mons. Wenceslao
Padilla, prefetto apostolico di Ulaanbataar. Per raggiungere questo obiettivo sarà
quindi creato un istituto comprensivo, “che accompagni la crescita dei bambini dalla
scuola primaria fino all’università”. “E’ un passo molto importante per la presenza
della Chiesa in Mongolia – dice a Fides mons. Padilla – per diverse ragioni: prima
di tutto perché l’istruzione cattolica contribuisce a quel cambiamento di mentalità
necessario per il radicamento e la crescita della Chiesa in Mongolia; in secondo luogo,
molti studenti, oggi costretti a recarsi all’estero per gli studi superiori, potrebbero
restare in patria e continuare a dare un contributo alla comunità locale; infine questo
processo potrà contribuire alla fioritura di vocazioni e dunque alla vita della Chiesa
in Mongolia che, con i suoi circa 500 fedeli, è ancora molto dipendente dai missionari”.
Al momento la Chiesa cattolica gestisce alcune scuole materne ed elementari, il percorso
formativo superiore e accademico sarà dunque completato con la creazione dell’istituto
comprensivo. Fra le congregazioni attive nell’opera di istruzione vi sono i Salesiani
che in Mongolia gestiscono una scuola professionale a Ulaanbataar e hanno in programma
di aprire una nuova scuola elementare. Mons. Padilla riferisce anche di un altro importante
evento: il prossimo ingresso nel seminario di Daejeon (Corea del Sud), del primo aspirante
sacerdote originario della Mongolia. Il giovane Enkh Baatar, 21 anni, laureatosi in
Biotecnologia presso l’Università Internazionale di Ulaanbataar, ha compiuto il suo
discernimento vocazionale grazie all’accompagnamento di mons. Padilla e altri sacerdoti
della Congregazione dei Missionari di Scheut (Cicm), presenti nel Paese. Il 2 marzo
entrerà formalmente nel Seminario Maggiore di Daejeon, prescelto per la vicinanza
con la Mongolia e per la qualità dell’istruzione impartita. “Tutta la Chiesa in Mongolia
spera che il giovane prosegua nei suoi studi, si fortifichi nel cammino di fede e
possa giungere al sacerdozio. Sarebbe un passo storico per la missione della Chiesa
locale, che attende con trepidazione il primo sacerdote mongolo della sua storia”,
conclude mons. Padilla. (M.G.)