2009-02-13 12:58:55

Mons. di Tora: gli immigrati sono una ricchezza e una risorsa


Il "sistema Italia non può fare a meno degli immigrati perchè essi rappresentano per l'economia un forte vantaggio, per le tasse che pagano e la ricchezza che producono, ma oggi rischiano di essere inquadrati sotto l'ottica del pericolo e dell'insicurezza, che invece si ricollegano ad altre ragioni". E' quanto ha detto il presidente della Caritas diocesana di Roma mons. Guerino di Tora presentando, in questi giorni, la V edizione dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni. In evidenza la crescita degli stranieri residenti a Roma e provincia. A partire da questo dato sentiamo al microfono di Gabriella Ceraso la riflessione dello stesso mons. Di Tora:RealAudioMP3

R. – E’ segno che Roma rimane un polo non solo di attrazione, ma di accoglienza, e che quindi chi viene, viene per poter trovare un inserimento. E quindi, anche di sviluppo.
 
D. – Il quadro che emerge da questo rapporto, è un quadro sostanzialmente positivo: è l’aspetto della migrazione più attiva, impegnata, quella più attaccata anche all’Italia. Eppure la cronaca ci restituisce – soprattutto nella provincia di Roma, ultimamente – fatti sgradevoli, che mettono in luce, in negativo…
 
R. – Certamente, ogni grande fenomeno ha i suoi lati positivi e negativi. Se noi guardiamo in proporzione, soprattutto quello che è il dato dell’imprenditoria, e i pochi casi di situazioni negative, è chiaro che c’è una forte sproporzione.
 
D. – Questo, ultimamente, ha anche causato un dibattito su atteggiamenti xenofobi, su intolleranza…
 
R. – Io ritengo che ci voglia una capacità, da parte delle agenzie educative – la scuola, la famiglia, la Chiesa – d’insistere maggiormente su una capacità di convivenza, di costruire insieme; non per niente, il mondo scolastico è proprio quello maggiormente promettente. Vediamo come, nel discorso dei giovani, c’è una maggiore facilità d’integrazione.
 
D. – Quindi, integrazione, ma anche prevenzione ed accoglienza…
 
R. – Io immagino che il discorso di prevenzione debba essere dato in questa capacità educativa; la prevenzione non è nel mettere barriere. Del resto, nessuno oggi immagina che sul discorso di collaborazione tra vari popoli, si possa tornare indietro. Quindi, io ritengo che al di là della prima preoccupazione che la globalizzazione diventi solo un fenomeno economico, dobbiamo mirare ad una globalizzazione educativa e soprattutto di responsabilità delle persone.







All the contents on this site are copyrighted ©.