Conferenza a Dakar per proporre misure in grado di contrastare l’avanzata del deserto
Individuare le piante per il rimboschimento e stabilire i metodi per realizzare la
“Grande muraglia verde”, una barriera formata da alberi, piante e vegetali, che dovrà
contrastare l’avanzata del deserto: sono i temi al centro di una conferenza internazionale
in corso a Dakar, in Senegal. Per due giorni, ricercatori, scienziati ed esponenti
politici degli 11 Paesi coinvolti nel progetto – Mali, Senegal, Mauritania, Burkina
Faso, Niger, Nigeria, Ciad, Sudan, Etiopia, Eritrea e Gibuti – discutono sulle tappe
necessarie per costruire la “cintura verde”. Secondo il presidente del Senegal, Abdoulaye
Wade, che ieri ha presieduto la cerimonia d’apertura, “la desertificazione è un volto
della povertà, perché è alla base del calo della produzione agricola e alimenta l’insicurezza
sociale: dobbiamo lavorare bene, senza perdere tempo prezioso”. Youba Sokona, direttore
dell’Osservatorio scientifico del Sahara e del Sahel, ha poi invitato i governi africani
a partecipare più attivamente: “Si tratta di un vero e proprio programma di sviluppo
che deve scuotere le nostre abitudini”. L’ambizioso progetto – ricorda l’agenzia missionaria
Misna - prevede la realizzazione di una striscia di vegetazione larga 15 chilometri
che si estende per 7000 chilometri da un estremo all’altro del Continente africano.
(A.L.)