Aperta la Mostra sugli 80 anni della Città del Vaticano
Sarà aperta fino al 10 maggio la Mostra sugli ottanta anni dello Stato della Città
del Vaticano. Inaugurata mercoledì scorso è stata allestita nel Braccio di Carlo Magno
accanto alla Basilica di San Pietro. L'ingresso è libero. Il servizio di Benedetta
Capelli:
Le
carte geografiche a limitare il territorio e le opere volute da Papa Pio XI, realizzate
da migliaia di maestranze per valorizzare lo Stato della Città del Vaticano. Si gioca
su questi due fronti la mostra che inizia e si conclude con due importanti opere:
un plastico tridimensionale in legno di betulla che offre una visione d’insieme della
Città del Vaticano oggi e Civitas Vaticana, pianta prospettica incisa ad acquaforte
e bulino su rame. La mostra è di eccezionale valore storico, presenta documenti rari,
fotografie, oggetti curiosi e soprattutto ricrea l’ambiente nel quale furono firmati
i Patti Lateranensi. Per la prima volta, il pubblico può ammirare l’originale del
Trattato e gli allegati sui luoghi extra-territoriali stabiliti negli accordi. Cinque
le sezioni – il Vaticano prima del 1929; Papa Pio XI; i Patti Lateranensi; la costruzione
dello Stato, gli altri Pontificati - che compongono l’allestimento ma per la curatrice
Barbara Jatta una è più esplicativa di tutte le altre:
“Sicuramente
la quarta - che è quella della costruzione dello Stato - dove, all’indomani dell’11
febbraio del ’29, si costruisce effettivamente lo Stato della Città del Vaticano.
Quindi, noi abbiamo voluto dividere settore per settore, dicastero per dicastero,
e ad ognuna dedicarle uno spazio”.
Una mostra giocata
intorno all’importante figura di Pio XI, “il grande Papa dei seminari” lo definì Giovanni
Paolo II, l’anima dello Stato della Città del Vaticano. Un allestimento che vuole
farlo conoscere meglio ma non solo come sottolinea mons. Renato Boccardo,
segretario generale del Governatorato:
“L’idea che ci ha
guidato è stata quella di far vedere quello che abitualmente non si vede; quando si
parla di Vaticano si pensa spontaneamente a Piazza San Pietro, alla Basilica, al Papa,
che sono parte integrante – e quella più visibile – del Vaticano, ma c’è – dietro
– tutto un piccolo mondo che vive, che lavora, che realizza e crea tutto ciò che è
necessario perché la Santa Sede – questa era l’idea di Pio XI, il fondatore – è un
piccolo Stato che però permette, alla Santa Sede, di avere la libertà, l’autonomia
e l’indipendenza necessarie per l’esercizio della sua missione. Ora, lo Stato della
Città del Vaticano esiste per permettere alla Santa Sede di compiere la missione,
che è quella propria”.
Sulla stessa linea il cardinale
Giovanno Lajolo, presidente del Governatorato della Città del Vaticano:
“Occorre
far conoscere di più questa realtà, piccola ma così ricca dal punto di vista umano,
per tutto ciò che è stato profuso di scienza, d’intelligenza, di arte; perché sovente
si pensa che nel Vaticano sia tutto misterioso. No! Tutto è molto chiaro, è molto
semplice, però è molto impegnativo; qui si può avere un’idea delle 'interiora' del
Vaticano, qui appare cosa è questa realtà”.
Dal piviale
del peso di soli 3 chilogrammi alla tiara di Pio XI, dalle copie dell’Osservatore
Romano fino al telefono di Papa Achille Ratti, la mostra ospita anche uno spazio dedicato
alla Radio Vaticana. Si può ammirare il microfono dal quale il Santo Padre inaugurò
le trasmissioni dell’emittente il 12 febbraio 1931. Un’altra particolarità è evidenziata
dallo stesso mons. Renato Boccardo:
“Abbiamo potuto ritrovare la radio
originale, degli anni ’30, e i tecnici della Radio Vaticana l’hanno custodita talmente
bene che funziona perfettamente, per cui – durante la visita della mostra – si possono
sentire, in diretta, i programmi della Radio Vaticana, da uno strumento che oggi definiremmo
più un 'armadio' che non una radio, ma che dice come – negli anni ’30 – l’intelligenza
e l’inventiva delle persone appassionate – come poteva essere Guglielmo Marconi da
una parte ed il Papa Pio XI, con la sua ferma volontà dall’altra – hanno realizzato
cose che permettono oggi, alla Radio Vaticana, di continuare ad essere la voce del
Papa, rimanendo fedele a quell’intuizione originaria”.
Infine
un pezzo importante e che non passa inosservato: la Citroen-Lictoria all’interno della
quale c’è il trono papale. Ancora la curatriceBarbara Jatta:
“Abbiamo
pensato di metterla perché è una macchina molto bella, fu applicata nel ’29 – quindi
aveva un particolare legame con la data – e molto poco utilizzata, quindi in condizioni
buonissime; è stata restaurata di recente, quindi - essendo la macchina più bella
del Papa - abbiamo pensato di mostrarla, perché è un Papa tecnologico Pio XI: è quello
che ha voluto i Patti Lateranensi, che ha voluto la radio, quindi l’idea della tecnologia
applicata a questo grandissimo Pontefice”. Dunque, un modo
per conoscere da vicino la Città del Vaticano, le sue mura ma anche chi ancora oggi
la anima.