2009-02-13 12:15:45

Aperta la Mostra sugli 80 anni della Città del Vaticano


Sarà aperta fino al 10 maggio la Mostra sugli ottanta anni dello Stato della Città del Vaticano. Inaugurata mercoledì scorso è stata allestita nel Braccio di Carlo Magno accanto alla Basilica di San Pietro. L'ingresso è libero. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

 
Le carte geografiche a limitare il territorio e le opere volute da Papa Pio XI, realizzate da migliaia di maestranze per valorizzare lo Stato della Città del Vaticano. Si gioca su questi due fronti la mostra che inizia e si conclude con due importanti opere: un plastico tridimensionale in legno di betulla che offre una visione d’insieme della Città del Vaticano oggi e Civitas Vaticana, pianta prospettica incisa ad acquaforte e bulino su rame. La mostra è di eccezionale valore storico, presenta documenti rari, fotografie, oggetti curiosi e soprattutto ricrea l’ambiente nel quale furono firmati i Patti Lateranensi. Per la prima volta, il pubblico può ammirare l’originale del Trattato e gli allegati sui luoghi extra-territoriali stabiliti negli accordi. Cinque le sezioni – il Vaticano prima del 1929; Papa Pio XI; i Patti Lateranensi; la costruzione dello Stato, gli altri Pontificati - che compongono l’allestimento ma per la curatrice Barbara Jatta una è più esplicativa di tutte le altre:

 
“Sicuramente la quarta - che è quella della costruzione dello Stato - dove, all’indomani dell’11 febbraio del ’29, si costruisce effettivamente lo Stato della Città del Vaticano. Quindi, noi abbiamo voluto dividere settore per settore, dicastero per dicastero, e ad ognuna dedicarle uno spazio”.

 
Una mostra giocata intorno all’importante figura di Pio XI, “il grande Papa dei seminari” lo definì Giovanni Paolo II, l’anima dello Stato della Città del Vaticano. Un allestimento che vuole farlo conoscere meglio ma non solo come sottolinea mons. Renato Boccardo, segretario generale del Governatorato:

“L’idea che ci ha guidato è stata quella di far vedere quello che abitualmente non si vede; quando si parla di Vaticano si pensa spontaneamente a Piazza San Pietro, alla Basilica, al Papa, che sono parte integrante – e quella più visibile – del Vaticano, ma c’è – dietro – tutto un piccolo mondo che vive, che lavora, che realizza e crea tutto ciò che è necessario perché la Santa Sede – questa era l’idea di Pio XI, il fondatore – è un piccolo Stato che però permette, alla Santa Sede, di avere la libertà, l’autonomia e l’indipendenza necessarie per l’esercizio della sua missione. Ora, lo Stato della Città del Vaticano esiste per permettere alla Santa Sede di compiere la missione, che è quella propria”.

 
Sulla stessa linea il cardinale Giovanno Lajolo, presidente del Governatorato della Città del Vaticano:

“Occorre far conoscere di più questa realtà, piccola ma così ricca dal punto di vista umano, per tutto ciò che è stato profuso di scienza, d’intelligenza, di arte; perché sovente si pensa che nel Vaticano sia tutto misterioso. No! Tutto è molto chiaro, è molto semplice, però è molto impegnativo; qui si può avere un’idea delle 'interiora' del Vaticano, qui appare cosa è questa realtà”.

 
Dal piviale del peso di soli 3 chilogrammi alla tiara di Pio XI, dalle copie dell’Osservatore Romano fino al telefono di Papa Achille Ratti, la mostra ospita anche uno spazio dedicato alla Radio Vaticana. Si può ammirare il microfono dal quale il Santo Padre inaugurò le trasmissioni dell’emittente il 12 febbraio 1931. Un’altra particolarità è evidenziata dallo stesso mons. Renato Boccardo:

“Abbiamo potuto ritrovare la radio originale, degli anni ’30, e i tecnici della Radio Vaticana l’hanno custodita talmente bene che funziona perfettamente, per cui – durante la visita della mostra – si possono sentire, in diretta, i programmi della Radio Vaticana, da uno strumento che oggi definiremmo più un 'armadio' che non una radio, ma che dice come – negli anni ’30 – l’intelligenza e l’inventiva delle persone appassionate – come poteva essere Guglielmo Marconi da una parte ed il Papa Pio XI, con la sua ferma volontà dall’altra – hanno realizzato cose che permettono oggi, alla Radio Vaticana, di continuare ad essere la voce del Papa, rimanendo fedele a quell’intuizione originaria”.

 
Infine un pezzo importante e che non passa inosservato: la Citroen-Lictoria all’interno della quale c’è il trono papale. Ancora la curatrice Barbara Jatta:

“Abbiamo pensato di metterla perché è una macchina molto bella, fu applicata nel ’29 – quindi aveva un particolare legame con la data – e molto poco utilizzata, quindi in condizioni buonissime; è stata restaurata di recente, quindi - essendo la macchina più bella del Papa - abbiamo pensato di mostrarla, perché è un Papa tecnologico Pio XI: è quello che ha voluto i Patti Lateranensi, che ha voluto la radio, quindi l’idea della tecnologia applicata a questo grandissimo Pontefice”.
 Dunque, un modo per conoscere da vicino la Città del Vaticano, le sue mura ma anche chi ancora oggi la anima.







All the contents on this site are copyrighted ©.