La tratta degli esseri umani al centro di un incontro della Caritas Asia
Almeno 700mila persone ogni anno (ma le cifre più pessimistiche parlano di 2 milioni),
in gran parte donne e bambine, per un giro di affari di 7-12 miliardi di dollari:
sono le agghiaccianti cifre del traffico di esseri umani nel mondo emerse da un incontro
dei responsabili della Caritas Asia a Bangokok, in Thailandia. Per quattro giorni
delegati dal Bangladesh, Cambogia, India, Laos, Mongolia, Nepal, Pakistan, Filippine,
Sri Lanka e Thailandia hanno confrontato dati e informazioni sul fenomeno nei rispettivi
Paesi e discusso delle possibili strategie per combatterlo. Ne è emerso un quadro
drammatico: in Asia sono centinaia di migliaia le persone che ogni anno cadono vittime
di questa nuova forma schiavitù, persone che spesso nel tentativo disperato di sfuggire
alla miseria si lasciano attrarre da false promesse e si ritrovano a vivere in condizioni
subumane. Nella maggior parte dei casi - riferisce l'agenzia Ucan - si tratta di donne
e bambine, molte delle quali finiscono nel mercato della prostituzione. Di fronte
alle dimensioni del fenomeno i partecipanti hanno ammesso che le azioni sinora intraprese
per contrastarlo non sono sufficienti. Tra le proposte emerse dal dibattito vi è stata
quella di promuovere vaste campagne di informazione sui media, incontri e manifestazioni
per sensibilizzare l’opinione pubblica e mettere in guardia la popolazione a tutti
i livelli. I delegati della Caritas Asia hanno inoltre convenuto sulla necessità di
lavorare in maggiore sinergia con le istituzioni, il mondo politico e i leader religiosi,
soprattutto in considerazione delle limitate risorse finanziarie dell’organizzazione.
(L.Z.)