Prosegue nelle Filippine la marcia di protesta dei contadini
Partita il 7 febbraio scorso, la marcia di 500 contadini non conosce soste. Chiedono
la proroga della legge sulla riforma agraria (Carp), promulgata nel 1988 sotto la
presidenza di Corazon Equino. La norma intendeva distribuire “tutti i terreni pubblici
e le aree rurali” per far fronte alla situazione di estrema povertà nel Paese, oltre
a sradicare una delle principali cause di rivolte sociali. Una legge che nella pratica
ha arricchito i grandi latifondisti a discapito degli agricoltori. La norma doveva
durare 10 anni ma la sua scarsa applicazione ha convinto i parlamentari a prolungarne
di altri 10 anni la validità, sino al dicembre 2008. Come riporta Asianews, la Chiesa
cattolica filippina ha preso posizione chiedendo al governo una proroga di altri 5
o 10 anni per garantire una ulteriore distribuzione di terre fra i poveri. Secondo
gli ultimi dati, infatti, vi sono ancora 1,3 milioni di ettari di terra da assegnare
di cui poco più di 440 mila a Mindanao. Un appello alla politica affinché ascolti
le richieste degli agricoltori è arrivato da mons. Vicente Navarra, vescovo di Bacolod.
Sulla stessa linea mons. Antonio Ledesma, arcivescovo di Cagayan de Oro, che ha ricordato
come molti deputati siano anche latifondisti o parenti di grandi proprietari terrieri.
(B.C.)