La visita di Benedetto XVI in Angola, nel marzo prossimo, sarà fonte di fede e privilegio
per la società cattolica del Paese: è quanto ha affermato mons. Guimarães Kevano,
vescovo della diocesi di Ondjiva sottolineando che il viaggio del Papa s’iscrive nei
legami istituzionali tra il governo angolano e il Vaticano. “Il Santo Padre – ha detto
il presule – verrà in Angola per stimolare e rafforzare i fedeli nella ricerca dell’amore
del prossimo e nella fraternità e così anche per lasciare un messaggio di pace ai
governanti del Paese nel percorso della riconciliazione e dell’unità nazionale”. Per
il vescovo di Ondjiva le elezioni legislative del 5 settembre che si sono tenute nel
Paese, sono state un esempio di democrazia in Africa e per il mondo, mettendo in rilievo
un clima di pace, tranquillità e trasparenza per il benessere degli angolani. In tale
contesto, ha proseguito il presule, Benedetto XVI verrà ad apportare la tranquillità
spirituale, un messaggio di fraternità, di armonia e di pace nei cuori degli angolani,
perché essi sappiano salvaguardare e valorizzare tutte le conquiste del Paese ed essere
d’esempio per le nazioni africane e per il mondo. La visita del Papa in Angola prevede
un breve soggiorno a Luanda, capitale del Paese, con una messa all’aperto con i giovani,
un incontro con i movimenti cattolici di promozione della donna e un breve colloquio
di cortesia con il presidente della repubblica José Eduardo dos Santos. E’ la seconda
volta che un Papa visita l’Angola dopo il viaggio di Giovanni Paolo II nel 1992. (T.C.)