Dibattito in Polonia per un progetto di legge sulla bioetica
Il lume della ragione e l'ardore del cuore per confermare il valore della vita umana
e la dignità della persona. E’ l’auspicio espresso in una lettera scritta di recente
dal Consiglio per la famiglia della Conferenza episcopale polacca (Kep) per la traduzione
dell'istruzione Dignitatis personae. Una nota indirizzata ai politici affinché
adottino leggi rispettando la persona. Come riporta il Sir, il partito Piattaforma
Civica dovrebbe ultimare, entro la metà di febbraio, il progetto di legge sulla bioetica
per procedere poi alla ratifica della convenzione sulla bioetica del Consiglio d'Europa.
Il disegno di legge propone di consentire l'accesso alla procreazione in vitro solo
alle coppie sposate, autorizza la creazione e l'impianto di non più di due embrioni,
vieta la loro distruzione, prevedendo invece in alcuni casi la possibilità di adozione,
e limita la crioconservazione solo a casi estremi. Inoltre, introduce il divieto di
commercio o donazione degli embrioni, il divieto di commercio delle cellule germinali,
vieta la messa a disposizione gratuita degli ovociti o degli spermatozoi, così come
l'inseminazione con gli spermatozoi di un donatore esterno. La legge proibisce sia
la clonazione sia l'utilizzo degli embrioni per scopi scientifici o terapeutici, nonché
la creazione delle chimere e degli organismi ibridi. Nella legge, inoltre, vengono
definiti i casi di accanimento terapeutico, dai quali vengono escluse le terapie di
mantenimento in vita per mezzo della somministrazione dei liquidi e delle sostanze
nutritive, e precisate le circostanze della stesura del testamento biologico. Il
partito d’opposizione Legge e Giustizia ha presentato un altro progetto di legge che
vieta la creazione degli embrioni ma tollera la fecondazione in vitro fin quando non
sarà utilizzato tutto il materiale biologico esistente. Da settembre, infine, il parlamento
polacco rimane in attesa di dibattere un disegno di legge predisposto dai gruppi di
sinistra che prevede un rimborso, da parte del sistema sanitario nazionale, delle
spese sostenute dalla coppia per la fecondazione in vitro. A tutt’oggi in Polonia
il numero degli embrioni congelati è stimato dai 20 ai 55 mila. Per il cardinale Stanislaw
Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, bisogna sottolineare che “la fecondazione in vitro
non è soltanto questione della scienza e della morale cattolica ma riguarda la stessa
dignità della persona". “Il criterio principale di valutazione – ha aggiunto il porporato
- non è la religione ma il rispetto della dignità della persona, il riconoscimento
dei suoi diritti fondamentali, e tra questi del diritto alla vita e alla sua trasmissione
in modo conforme alla dignità dell'uomo".(B.C.)