Il "Giorno del Ricordo"

Alla fine della seconda guerra mondiale circa 350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, furono costretti a scappare dalle loro terre e a vivere come profughi, spesso umiliati e disprezzati. Fuggivano per le persecuzioni delle truppe e dei partigiani titini, ma anche perché un trattato di pace consentiva all'ex-Jugoslavia di cacciare chi voleva restare italiano. Il 10 febbraio nel 'Giorno del Ricordo' l'Italia fa memoria della loro tragedia a lungo sepolta nell'oblio.