Il bene della persona e il bene della nazione, punto di convergenza tra Chiesa e Stato.
Così Benedetto XVI al nuovo ambasciatore del Brasile
“Sincero affetto e ampia stima per la nobile nazione” brasiliana il Papa ha espresso
oggi ricevendo le Lettere credenziali del nuovo ambasciatore del Brasile, Luiz Felipe
de Seixas Correa, al quale ha raccomandato l’impegno del suo Paese per la pace mondiale
e la difesa dei principi fondamentali, specie della sacralità della vita umana. Sposato
con quattro figli, laureato in Diritto, de Siexas Correa è stato ambasciatore in Messico,
Spagna, Argentina, Germania, oltre che rappresentante a Ginevra, e presso diverse
istituzioni dell'ONU. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Obiettivo,
e della Chiesa, nella sua missione di natura religiosa e spirituale, e dello Stato,
sebbene distinti, è quello di confluire in un punto di convergenza: il bene della
persona umana e il bene comune della Nazione”. Lo ha ribadito Benedetto XVI, citando
pure il recente Accordo che definisce lo statuto giuridico civile della Chiesa cattolica
brasiliana segno di “sincera collaborazione” con il governo. Il Papa ha ricordato
che “il Brasile è un Paese che conserva nella sua grande maggioranza una fede cristiana,
che attiene alle origini del suo popolo evangelizzato da oltre cinque secoli”.
Ha
lodato, il Papa, la convergenza di principi tra la Sede apostolica e il governo brasiliano
riguardo “le minacce alla Pace mondiale”, quando questa manchi di “una visione rispettosa
del prossimo nella sua dignità umana”. Ha citato Benedetto XVI il recente conflitto
in Medio Oriente, che “prova la necessità di sostenere - ha detto - tutte le iniziative
rivolte a risolvere pacificamente le divergenze”. Da qui, l’auspicio che il governo
brasiliano “prosegua in questa direzione”.
Per altro
verso, il Papa ha detto di sperare che “in conformità con i principi che tutelano
la dignità umana, dei quali il Brasile è sempre stato paladino, si continui a promuovere
e divulgare quei valori umani fondamentali”, riconoscendo “in modo esplicito la sacralità
della vita familiare e la salvaguardia del nascituro dal concepimento al suo termine
naturale”. Riguardo ancora le sperimentazioni biologiche, Benedetto XVI ha raccomandato
“la difesa di un’etica che non deturpi e protegga l’esistenza dell’embrione e il suo
diritto a nascere”.
Si è complimentato poi, il Papa,
per il ritorno in Brasile di “un clima di accentuata prosperità, fattore di stimolo
per lo sviluppo di aree limitrofe e per vari Paesi africani” e per l’impegno di solidarietà
del governo nel lottare contro la povertà e l’arretratezza tecnologica.
Benedetto
XVI ha infine messo in guardia dai “rischi del consumismo e dell’edonismo associati
alla mancanza di solidi principi morali”, che rendono vulnerabili la struttura della
società e della famiglia brasiliana. Da qui l’urgenza di “una solida formazione morale
a tutti i livelli, incluso l’ambito politico”, di fronte alle minacce generate dalle
dominanti ideologie materialiste, e la tentazione della corruzione nella gestione
del denaro pubblico e privato.