Colombia: oggi si aprono i lavori dell’assemblea episcopale
Si aprono oggi in Colombia i lavori dell’80.ma Assemblea plenaria dell’episcopato
sotto la presidenza di mons. Rubén Salazar, vescovo di Barranquilla che, illustrando
alla stampa l’agenda che impegnerà i presuli fino al 13 febbraio prossimo, ha precisato
che in sostanza i temi centrali sono due: da un lato il punto sulla situazione ecclesiale
con particolare riferimento all’andamento dei piani pastorali, tra cui la Missione
continentale e, dall’altro, la complessa e sempre delicata situazione del Paese alla
luce degli sforzi per raggiungere la pacificazione nonché quelli per fare fronte alla
crisi economica, finanziaria e sociale. Interpellato sulle recenti liberazioni da
parte delle Farc di alcuni ostaggi, il presule ha ricordato che la Chiesa come sempre
continua a lavorare “in silenzio e con la massima discrezione” e ha salutato come
positivo questo gesto augurandosi che non sia isolato. Per quanto riguarda le ricorrenti
voci secondo le quali l’episcopato potrebbe fungere da mediatore tra il governo e
la guerriglia, mons. Rubén Salazar ha ribadito che la posizione dei vescovi è chiara,
conosciuta e non cambia: nessun ruolo di mediazione bensì disponibilità totale a facilitare
il dialogo, gli incontri e i negoziati se possibili. “Siamo dell’idea - ha aggiunto
- che la soluzione del conflitto deve essere negoziata e non ottenuta tramite la via
militare. “Ciò che più preoccupa oggi i vescovi è la conquista di una società pacificata,
giusta e solidale affinché ogni bambino possa integrarsi in una società vera”. “Il
nostro compito principale e permanente - ha poi rilevato il presidente dei vescovi
della Colombia - è quello di evangelizzare, e ovviamente non siamo una forza politica,
economica o sociale. Noi siamo il popolo di Dio, il popolo delle persone che crede
in Gesù e che desidera vivere coerentemente con il suo insegnamento e messaggio”.
Spiegando che proprio la coerenza con questo messaggio porta i pastori a estendere
con sollecitudine il proprio sguardo, in quanto compito pastorale, sulla promozione
umana e sulla vita quotidiana dei colombiani ha detto: “In quest’ottica ci preoccupa
la situazione complessiva del Paese. Esiste molta instabilità e anche confusione.
Riteniamo che il Paese ha bisogno di molte risposte e tutti dobbiamo fare la parte
che ci spetta. Durante questa Plenaria noi rifletteremo proprio su questo e per quella
parte che ci spetta come pastori di una Nazione cattolica”. D’altra parte, ha concluso
mons. Rubén Salazar, “per noi la sfida principale è il rinnovo e il rafforzamento
della comunione ecclesiale, della comunione fra i pastori, della comunione di tutti
i figli di questa Nazione”. (A cura di Luis Badilla)