All’Università Cattolica di Milano, mons. Crociata affronta il rapporto tra fede
e mondo
Il segretario della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Mariano Crociata ha inaugurato
questa mattina all’università Cattolica di Milano il percorso culturale-formativo
destinato ai dottorandi di ricerca. L’itinerario si ispira alla prospettiva della
“Christliche Weltanschauung” elaborata nel secolo scorso da Romano Guardini. In questa
prospettiva, non si tratta di aggiungere nozioni, ma di acquisire un nuovo sguardo
sul rapporto fra fede e mondo. Come ha rilevato mons. Crociata nel suo intervento
su “Fede, cultura, culture”, sintesi di questo rapporto è il modello cristologico.
Il Verbo che si incarna assume le condizioni storiche e culturali proprie del suo
tempo. Una condizione che rende l’ebraismo, per il cristiano, un valore insuperabile.
"La fede non esiste mai senza cultura - ha quindi affermato mons. Crociata - e pure
in presenza di una società complessa e di un contesto assai differenziato come quello
che stiamo vivendo, la Chiesa ripropone il modello della sua storia, sintesi vivente
di fede e cultura universale, entro cui convivono armonicamente molteplici sfide di
fede e cultura etnicamente e antropologicamente caratterizzate". Prossimi appuntamenti
del percorso formativo sono il convegno internazionale dal titolo “John Henry Newman
oggi: logos e dialogo”, che si terrà il 26 e 27 marzo prossimi; mentre dal 28 al 30
aprile, sempre l’Università Cattolica di Milano ospiterà il convegno per il cinquantesimo
anniversario della morte di padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica.
(Da Milano, Fabio Brenna)